Il Museo delle Comunicazioni di Vimercate di I2HNX Dino Gianni, grazie alla vastità di reperti storici questa volta ci consente di spaziare su un altro segmento nell'evoluzione delle Radiocomunicazioni: l'Antenna detta a Quadro o a Telaio.
Va premesso che verso metà degli anni 20 la Radiofonia Italiana gode di trasmissioni sperimentali a Milano e Roma; i segnali radio del tempo sono deboli e le Radio poco sensibili, dunque per una buona ricezione si necessita di un sistema di antenna e terra efficiente.
Per la terra va bene una conduttura dell'acqua o i termosifoni (per chi allora li possedeva) ma per l'antenna o l'aereo come si chiamava l'antenna ci voleva un lungo filo di un buon conduttore (tracciala di rame o di bronzo fosforoso, quest' ultimo meglio resistente alle intemperie) teso tra i tetti o tra gli alberi con piccoli isolatori in vetro o ceramica, poi bisognava approntare la linea di discesa per collegarsi al ricevitore;
insomma una complessità che non tutti potevano attuare specie in città dove ci sì arrangiava con fili elettrici tesi sui balconi o fatti correre lungo il perimetro del soffitto del salotto buono dove troneggiava l'apparecchio Radio con il suo fedele altoparlante a tromba, un vero investimento per l'epoca.
Per ovviare a questo problema nasce l'impiego dell'antenna a "Telaio o a Quadro", alcune antenne di piccole dimensioni erano fatte a somiglianza di un quadro da appendere al muro. Queste antenne interne erano oggetti di dimensioni e peso contenuti e di semplice realizzazione con telaio in legno e filo elettrico ricoperto In seta, coprivano Onde Lunghe e Medie e alcune godevano di una importante novità, la possibilità di poter ruotare l'antenna a 360° grazie ad un pivot, ciò per consentire il miglior orientamento verso la Stazione Radio che si voleva ascoltare, migliorando così notevolmente la ricezione, cosa impossibile da farsi con le antenne filari.
Nel 1924 appaiono in Europa diversi costruttori di Radio che vantano l'impiego di questo tipo di antenne; citiamo alcuni modelli: Radioricevitori Italiani SITI R 11 e SITI R 13, Radioricevitore Ramazzotti RD 8 a 8 valvole con circuito Ultradina del 1928, Radioricevitore franose Ducretet RM 123 (anno 1924) con antenna a telaio dedicata, Radioricevitore Philips 4104 con l'antenna a telaio Philips 4104 per la prima volta completa di condensatore variabile di accordo e con basamento girevole a 360° con Pivot per consentire l'orientamento per la ricerca ottimale delle Stazioni avanzamenti tecnici davvero raffinati e di grande qualità.
C'è da notare che in alcuni casi l'Antenna a Quadro o a Telaio è accoppiata al sistema radio come vera e propria bobina di stadio di ingresso, inoltre la possibilità di ruotare la antenna per ben orientarla sul fascio di onde da ricevere, fa nascere l'idea della Radiogoniometria, gettando cosi le basi per lo sviluppo della più sicura Radionavigazione sia aerea che marittima.
Le foto qui pubblicate rappresentano diversi modelli di antenne di questo tipo esposte nel Museo delle Comunicazioni di Vimercate: una carrellata di varie antenne civili e militari tra cui una piccola ed una grande della famosa marca Gamma, una grande antenna militare da campo ruotabile a 360° su robusto cavalletto ligneo, una stupenda galena RUMA con antenna a telaio e cuffie dedicate ad alta impedenza, una rarissima antenna navale a loop incrociato realizzata con tubi in lega, tipologia «istruttiva Officine Marconi, simile a quella in uso sul panfilo Elettra circa anni 1930, antenna a telaio usata sulle Radio Ramazzotti in compagnia di mini bottiglia dell'italianissimo Amaro Ramazzotti e all'ombra della maxi bottiglia di Whisky Jameson (NDR. il figlio Ingegnere del nota famiglia Ramazzotti chiese al padre un cospicuo finanziamento per aprire la fabbrica di Radio Ramazzotti produttrice di apparecchi radio di riconosciuta eccellenza) inoltre per gli amanti dei "Cocktails" troneggia la foto delle rarissime bottiglie del Whisky Jameson imbottigliate per il Centenario Marconiano;
la Distilleria Jameson fondata a Dublino nel 1780 era della famiglia della mamma di Marconi Lady Annie Jameson e inoltre si ricorda che nel 1903 il Waldorf Astoria di New York dedicò a Marconi il "Marconi Cocktail" in occasione di una della primissime trasmissioni radio transoceaniche in alfabeto Morse degli auguri del presidente Theodore Rooswelt al Re Edoardo VII di Inghilterra.
Altre due foto sono degne di nota, una della mini riproduzione della Stazione da campo militare della prima guerra mondiale con due radiotelegrafisti all'opera con RX/TX ed antenna a telaio, dotata di mini tasto morse con "buzzer" alimentato dalla famosa Superpila a 4,5 Volts (tuttora perfettamente funzionante).
E da ultimo una grande antenna a telaio di marca Gamma sullo sfondo della vastissima collezione di rari microfoni, tra cui quello originale utilizzato dal Generale Charles De Gaulle per incitare i Francesi alla resistenza contro l'invasore tedesco nelle seconda guerra mondiale, rarissimo reperto storico richiesto a I2HNX Dino Gianni con lettera dalla Segreteria Affari Esteri del Presidente Francese Valery Giscard d'Estaing per essere esposto a Parigi nel corso di una commemorazione storica in memoria del Generale De Gaulle. Bene è davvero tutto, un grazie anche a voi antiche e gloriose Antenne a Telaio!
Testo di Lucio Bellè - Foto di I2HNX Dino Gianni - Cortesia Museo privato delle Comunicazioni di Vimercate