Come promesso, ecco la prima delle due IMCARADIO I.F.71 che avevo promesso di mostrare a cuore aperto.
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Iniziamo col dire che le lettere I ed F siano le iniziali dell'inventore di questi bellissimi ricevitori, l'Ingegner Italo Filippa (I.F.) che convertendo alla radiofonia una industria manifatturiera di cartone ed affini, riuscì a progettare e costruire i migliori ricevitori che si potessero trovare in commercio a quei tempi, con caratteristiche assolutamente professionali e di elevata qualità.
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La IMCA (Industria Manifatturiera Cartone ed Affini), produsse questi ricevitori di gran classe, definiti anche dal mercato americano "THE ROLLS ROYCE OF RADIO" e detto da loro, c'era da crederci davvero.
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Questo modello, detto ESAGAMMA per le sei gamme esplorabili (due medie e quattro corte) ha caratteristiche da apparecchio professionale: sette valvole di cui una in alta frequenza, due amplificatrici di media, condensatore variabile blindato ed a bassa capacità per evitare accoppiamenti troppo rumorosi, contattiere argentate sul tamburo di sintonia e zoccoli ceramici per le valvole in alta e media frequenza.
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Il suo punto di forza è quel meraviglioso sistema di cambio gamma, poi imitato da molti, che conferisce a questi ricevitori una grande razionalità costruttiva, unita ad una ottima stabilità ed elevata selettività. Tutti i componenti di alta frequenza sono racchiusi nel tamburo stesso che, tramite una contattiera e dei contatti laminari, provvede ad inserire nel circuito oscillatore i componenti (bobine e compensatori) relativi alla gamma prescelta.
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Niente commutatori, niente falsi contatti e collegamenti brevissimi. Questo modello, costruito nel periodo bellico, risente delle sanzioni e della mancanza di materiali: il telaio non è verniciato col classico grigio, utile alla Marina Militare, ma è lasciato a metallo vivo, il collegamento all'altoparlante è fatto con un cavo a singolo spinotto anziché doppio, mancano le guarnizioni metalliche a sostegno delle scale parlanti, il mobile è più piccolo di due centimetri e, incredibile ma vero, lo schienale non ha più la retina metallica ma le tela di sacco, assai più economica ed anche la tela dell'altoparlante è in tela di sacco e non in tela pregiata, come vedremo nell'altro modello.
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La media frequenza è a 455 Khz, e nonostante le ovvie economie, la IMCARADIO riuscì comunque a mantenere alto il livello di questa quarta e meno fortunata serie di ricevitori che si distingue dalle altre anche per l'uso di valvole miste e non della stessa serie, sempre a causa delle restrizioni dovute al periodo bellico.
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Il tamburo era removibile per poter essere sostituito con altri, acquistabili a parte, che permettevano a questi splendidi ricevitori di coprire interamente lo spettro che va dai 10 ai 2000 metri che, per oltre 80 anni fa, non era poco.
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Sul retro troviamo la presa cuffia (scollegata dal 1940 in poi in poi per evitare silenti ascolti di emittenti contrarie al regime) la presa fono e le prese di terra ed antenna; quest'ultima era schermata per permettere l'uso del famoso RADIOSTILO DUCATI, antenna verticale che utilizzava per la discesa un cavo coassiale (da vedere chi potesse permetterselo...).
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Per nota, esiste una versione professionale di questo ricevitore, denominata MULTI C.S. con contenitore metallico, oscillatore BFO, alimentatore ed altoparlante separati ed indicatore di segnale a lancetta. Alla prova di ascolto, l'apparecchio mostra ancora una eccellente sensibilità ed anche ottima selettività; in pieno giorno, riesce ancora a ricevere stazioni non ascoltabili con altri ricevitori, con antenna esterna.
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Questo apparecchio giunse a me quando avevo 16 anni e trentamila lire in tasca, 42 anni fa. Lo portai a casa in autobus (25 chili), tra gli sghignazzi e le risa dei passeggeri e dovetti anche pagargli il biglietto!!!
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Spero che sia di interesse per tutti gli amici appassionati.
Paolo Pierelli