venerdì 20 giugno 2008

PAPA: LA RADIO E' IL MEDIA PIU' EVANGELICO

'In ragione del suo legame con la parola', la radio come media 'partecipa in modo speciale alla missione della Chiesa' che e' 'l'annuncio del Vangelo, a sua volta Logos', cioe' Parola di Dio. Lo ha ricordato oggi Benedetto XVI nel discorso rivolto alle radio cattoliche di 50 paesi, i cui dirigenti partecipano in questi giorni a un incontro promosso in Vaticano dal Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. Papa Ratzinger ha espresso la sua 'stima per gli operatori delle emittenti cattoliche'. 'Oggi - ha rilevato - anche se fate uso delle moderne tecnologie di comunicazione, le parole che trasmettete sono umili e alcune volte sembra che si perdano in mezzo alla competizione di altri mass media piu' rumorosi e piu' potenti'. La radio pero', ha spiegato il Papa, e' congeniale all'evangelizzazione: infatti, la Chiesa l'annuncio del Vangelo 'lo fa soprattutto per mezzo della parola: nella sua semplicita' e apparente poverta', la parola, inscrivendosi nella comune grammatica del linguaggio, si pone - ha ricordato - come strumento che realizza la capacita' di relazione degli uomini'. Questa parola, ha aggiunto, 'si fonda sulla ricchezza condivisa di una ragione creata ad immagine e somiglianza del Logos eterno di Dio, cioe' di quel Logos in cui tutto liberamente e per amore e' creato'. Tuttavia non basta un microfono per convertire la gente. 'In effetti - ha affermato Papa Ratzinger - il Vangelo non e' solamente una comunicazione di cose che si possono sapere' ma e' piuttosto 'una comunicazione che produce eventi e cambia la vita'. Questa comunicazione di Dio, ha detto ancora, offre 'un nuovo orizzonte di speranza e verita' alle aspettative umane'. Per il Papa teologo, e' dunque importante 'rendere attraente la Parola di Dio' dandogli corpo attraverso trasmissioni radiofoniche che tocchino 'il cuore degli uomini del nostro tempo' e 'partecipino alla trasformazione del mondo'. E in forza di questa potenzialita' insita nel mezzo, Benedetto XVI ha esortato i dirigenti delle 60 radio cattoliche nazionali (per l'Italia 'Radio In Blu' testata e agenzia radiofonica della Cei) che hanno aderito all'invito dell'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del dicastero promotore del Congresso, a 'non scoraggiarsi, ma continuare a seminare la Parola, dando compimento al comandamento evangelico di annunciare la Buona Novella a tutte le nazioni. Le parole che trasmettete - ha sottolineato - raggiungono innumerevoli persone alcune delle quali non si recano mai in chiesa perche' non credono o appartengono ad altre fedi. Altre non hanno mai sentito nominare Gesu', e proprio attraverso il servizio delle radio giungono a loro per la prima volta le parole della Salvezza. E cosi' i network cattolici possono rappresentare, fin d'ora, una piccola ma concreta eco nel mondo di quella rete di amicizia che la presenza di Cristo Risorto ha inaugurato fra cielo e terra e fra uomini di tutti i continenti e le epoche aiutando il cuore di ogni uomo ad aprirsi a Cristo, aiuterete il mondo ad aprirsi alla speranza e a spalancarsi - ha concluso il Papa - a quella civilta' della verita' e dell'amore che e' il frutto piu' eloquente della sua presenza fra noi'. (AGI)