venerdì 1 febbraio 2008

ALIMENTATORE VARIABILE

di Giovanni Lorenzi IT9TZZ

Che voi siate sperimentatori in elettronica, radioamatori o musicofili, avrete senza dubbio bisogno di un affidabile, generoso e protetto alimentatore.
Il progetto che propongo risponde a tutte le caratteristiche sopra scritte; inoltre ha il pregio, non trascurabile, di essere home made cioè costruito con le vostre mani e quindi facilmente riparabile in caso di guasto, evento, questo, abbastanza remoto.
Il circuito elettrico non è una mia invenzione ma, alle prove pratiche, le uniche che contano, ha dato ottimi risultati. Giocoforza, ho applicato la regola: “ squadra che vince non si cambia “.
Il lavoro “ grosso “ lo svolge il transistor TR1 che regola la quantità massima di corrente erogabile. Il valore di tale corrente è determinato dalla resistenza di limitazione R1 che si ottiene applicando la formula: R = 0,4 / Imax. Applicando la formula per una corrente di 3 A, che rappresenta il valore classico di un alimentatore da laboratorio, si ottiene una resistenza da 0,1 ohm /5 W. Per correnti più elevate si ottengono valori di R1 distanti da quelli commerciali per cui bisognerà adottare degli accorgimenti. Ad esempio, per una corrente massima di 8 A la resistenza R1 assumerà il valore di 0,05 ohm ottenibile mettendo assieme in parallelo due resistenze da 0,1 ohm.
Un altro discorso particolare deve essere fatto per i condensatori elettrolitici C2, C3 e C4 il cui valore complessivo è determinato dalla formula Ctot = 1500microF x Imax. Nel caso indicato di una corrente di 3 A il valore complessivo di C sarà 4500 microF. 


Sempre a proposito dei condensatori elettrolitici e della resistenza R1 sarà bene precisare che il circuito stampato proposto è stato concepito per accogliere condensatori per un alimentatore da 8 A; sta a voi modificare il tutto per le vostre esigenze.
   Per gli altri componenti fare riferimento all’ elenco. Il circuito integrato L 200 svolge il compito di regolare la tensione ed è protetto contro i corto circuiti e gli eccessi di temperatura. Sarà bene dotarlo di una piccola aletta di raffreddamento.



Tutto l’alimentatore va montato in un contenitore metallico, che avrà anche il compito di smaltire parte del calore prodotto, sul cui pannello frontale prenderanno posto le boccole per il prelievo della tensione, l’interruttore S e il potenziometro P1 per la regolazione; sul pannello posteriore si monteranno il porta fusibile e la piastra di raffreddamento del transistor TR1 che dovrà essere accuratamente isolato con l’apposita mica.


Il trasformatore dovrà avere un’adeguata potenza. Si potrebbe corredare l’alimentatore con dei lussuosi strumenti di misura che lo renderebbero più professionale ma, ahimè, anche più costoso.





COMPONENTI
C2 = C3 = C4 = Leggi testo
C1 = 100 nF 50 V
C5 = 470 mF / 35 V
C6 = 100 nF  / 50 V
C8 = 10 nF / 50 V
C7 = 220 nF / 50 V
R1 = leggi testo
R2 = 10 ohm / 2 W
R3 = 2,2 kohm / 1 W
R4 = 680 ohm ½ W
R5 = 470 ohm / 2 W
P1 = 4,7 kohm  Potenziometro lineare
IC1 = L200
Q1 = MJ2955

D1 = BY 398 o similare
S = Interruttore
PR = 25 A / 200 V Ponte raddrizzatore
Trasformatore 80 W / 18 V
Fusibile 2,5 A
DL = diodo led 5 mm