Per un radioamatore telegrafista il passaggio dal classico tasto verticale al PADDLE rappresenta una svolta significativa. L’evento è, sovente, caratterizzato da evidenti difficoltà dovute al cambio della manipolazione: dall’andamento verticale nel tasto tradizionale, a quello orizzontale nel paddle. Quest’ultimo, sotto il profilo elettromeccanico, ‘ formato da 2 pulsanti che comandano, a piacimento dell’operatore, la generazione di punti e linee di rigorosa durata e spaziatura ad opera di un dispositivo elettronico detto BUG. Utilizzando il bug assieme al paddle, si possono ottenere velocità di manipolazione impossibili con un normale tasto. Molti ricetrasmettitori moderni hanno incluso anche questo dispositivo.
In commercio sono disponibili diversi tipi di paddle, tutti dal costo sostenuto, ma giustificato dalla precisione meccanica della costruzione e dal fatto che determinano una scioltezza della manipolazione. Anche in questo caso, per il radioamatore, l’autocostruzione è una vera e propria sfida e non a caso si assiste alla realizzazione di prodotti che nulla hanno da invidiare a quelli commerciali.
Vi propongo la mia versione di paddle, usata nei primi approcci alla telegrafia elettronica ,quando ancora non ero consapevole della reale passione per il CW: era un fuoco di paglia o vero amore? Nel dubbio ho preferito dedicarmi agli esperimenti di telegrafia realizzandone uno di basso costo ma che sicuramente avrebbe testato le mie capacità.
Il materiale necessario alla costruzione è reperibile senza difficoltà e la stessa costruzione non presenta ostacoli di sorta per quanto concerne l’attrezzatura e la strumentazione da usare. Nella tabella che segue sono elencati i pezzi che compongono il paddle, fermo restando che le esigenze e l’inventiva potranno adattare la mia versione alle vostre necessità. Di questi elementi alcuni dovranno essere “ lavorati “ preventivamente mentre gli altri sono pronti all’uso. Le misure di tutti i pezzi indicati nelle figure sono intese in millimetri.
QUANTITA’ | NOTA GRAFICA | FIGURA DI RIFERIMENTO | DESCRIZIONE SOMMARIA | MISURE |
1 | A | Fig. 4 | COPERCHIO DI ALLUMINIO PER CONTENITORE | 113x53x2 |
1 | B | Fig.1 | BASE DI FERRO | 100x45x6 |
2 | C | Fig.2 | BULLONI DI FERRO | l=30 Φ=5 |
2 | D | Fig. 5 | LEVA ELASTICA | 115x10 |
2 | E | Fig. 6 | PROFILI DI MANIPOLATORI | VEDI FIGURA |
4 | F | Fig. 7 | RONDELLE DI FERRO | Φ1=25 Φ2=5 |
1 | G | Fig. 3 | CONTENITORE DI PLASTICA | 110x35x24 |
INOLTRE | ||
2 | DADI DI FERRO PER I BULLONI | Φ=5 |
6 | BULLONI CON RELATIVI DADI | l=15 Φ=5 |
2 | MICROSWITCH SENZA LEVA |
Lavorare i rispettivi pezzi come indicato nelle figure. In modo particolare, alla base ( B) i 4 tagli da 12x3 mm serviranno a fissare i due microswitch alla distanza esatta dalle leve elastiche in modo da ottenere una manipolazione personalizzata. Nel profilo ( fig. 8 ) questi tagli sono integrati da 2 fori trasversali da 3 mm. Sempre nella base, i fori da 5 mm che accoglieranno i bulloni andranno svasati in modo da alloggiare le teste degli stessi senza generare spessore.
Le due leve elastiche ( D ) sono state ricavate da una lama da sega per il ferro. Il profilo del paddle ( E ) si potrebbe ricavare da una piastra di plastica o plexiglas. Lateralmente ( fig. 6 ) si praticherà una gola che accoglierà la leva elastica. Sarà quindi opportuno cementare tutto con colla a caldo.
Per i bulloni ( C ) sono previsti due tagli longitudinali nei quali saranno calate le due leve elastiche.
Concluse le operazioni preliminari si procederà all’assemblaggio ( fig. 8 ) fissando, in primo luogo, i due microswitch con 4 bulloni da 3 mm. Il tipo di microswitch che ho usato possiede due fori che hanno proprio la funzione di permettere il posizionamento. Si inseriranno le leve elastiche nei rispettivi bulloni fissando con le rondelle ( dimensionate e lavorate come indicato dalla figura ) e i dadi. Avvitare il coperchio ( A ) della scatola alla base ( B ) con due bulloni da 3 mm e avvitare il coperchio al contenitore con le viti in dotazione.
Il collegamento con il keyer o l’apparecchio ricetrasmittente è bene che sia effettuato con cavetto coassiale a due poli e calza. Le fotografie allegate forniranno utili suggerimenti per la costruzione sulla scorta del proverbio cinese che così recita: “ E’ meglio vedere una sola volta che sentire cento volte “.Adesso avete a disposizione un paddle di tutto rispetto per i vostri QSO in telegrafia. Concludo ringraziando pubblicamente l’amico Giovanni, IT9AYJ, per la collaborazione fornitami in campo meccanico.
Vi auguro buon lavoro.
Giovanni Lorenzi IT9TZZ