Torna la guerra fredda tra la Russia e gli Stati Uniti. E coinvolge anche i media. L'ultimo missile su questo fronte ha colpito la Voice of America.
Dopo avere già ridotto nel 2006 la possibilità di ritrasmettere i propri programmi alla Voice of America in Russia, il governo di Mosca ha deciso di non rinnovare il contratto di collaborazione tra la Rossiya Segodnya, l'associazione dei media statali russi, e il Bbg, Broadcasting Board of Governors, che per il governo americano sovrintende alle trasmissioni per l'estero. Di conseguenza è stata chiusa l'emittente in onde medie, 810 kHz, che ritrasmetteva il segnale della Voa per la regione di Mosca.
A Marzo la battaglia dei media radiofonici aveva coinvolto l'Ucraina. Kiev aveva bloccato le trasmissioni in territorio ucraino di quattro canali radio russi. Mosca aveva risposto mandandone in onda un paio grazie a dei trasmettitori in onde medie piuttosto potenti presenti vicino al confine ucraino. Inoltre in Crimea erano stati chiusi i canali televisivi ucraini.
Tutto questo sta mettendo in difficoltà gli Stati Uniti, che tramite il Bbg avevano deciso di ridurre le trasmissioni della Voa in onde corte nelle lingue slave e verso l'Europa orientale. Oltre a tagliare ulteriormente i fondi a Radio Free Europe / Radio Liberty, storica "testata" radiofonica protagonista della vera Guerra fredda.
L'obiettivo strategico per le radio americane era stato individuato nel fronte asiatico e africano. Ora invece a Washington ci si interroga se ci sia stata un po' troppa fretta e superficialità nei tagli. E troppa fiducia per i new media. Appare infatti ormai evidente, come per prima ha insegnato la Cina, che Internet è controllabile, manipolabile e censurabile. E i social network possono essere facilmente oscurabili, come si è visto in Turchia dove Erdogan ha bloccato per un po' Facebook e Twitter.
Non solo, anche le trasmissioni radio e tv satellitari possono essere silenziate. L'Iran riuscì ad accecare il satellite che ritrasmetteva alcuni canali occidentali sparandogli contro dei segnali radio molto potenti. Ecco quindi che tornano di nuovo utili le onde medie e quelle corte ,in particolare. Certo le trasmissioni possono essere interferite, ma non è poi così difficile trovare il modo di eludere i disturbi spostandosi di frequenza e qualche trucco. Imparato in tanti anni di Guerra fredda e conflitto ideologico con Cuba e la Cina.
E' la rivincita delle onde corte. Nell'era di Internet lo zio Sam, il re delle nuove tecnologie, ha ancora bisogno della radio. Quella inventata da Guglielmo Marconi. Quella capace di trasmettere parole e idee a lunga distanza. Certo le trasmissioni possono essere interferite, ma non è poi così difficile trovare il modo di eludere i disturbi spostandosi di frequenza e qualche trucco. (Giampiero Bernardini)
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/guerra-fredda-della-radio-russia-ucraina-usa-voa-onde-corte-medie.aspx
Dopo avere già ridotto nel 2006 la possibilità di ritrasmettere i propri programmi alla Voice of America in Russia, il governo di Mosca ha deciso di non rinnovare il contratto di collaborazione tra la Rossiya Segodnya, l'associazione dei media statali russi, e il Bbg, Broadcasting Board of Governors, che per il governo americano sovrintende alle trasmissioni per l'estero. Di conseguenza è stata chiusa l'emittente in onde medie, 810 kHz, che ritrasmetteva il segnale della Voa per la regione di Mosca.
A Marzo la battaglia dei media radiofonici aveva coinvolto l'Ucraina. Kiev aveva bloccato le trasmissioni in territorio ucraino di quattro canali radio russi. Mosca aveva risposto mandandone in onda un paio grazie a dei trasmettitori in onde medie piuttosto potenti presenti vicino al confine ucraino. Inoltre in Crimea erano stati chiusi i canali televisivi ucraini.
Tutto questo sta mettendo in difficoltà gli Stati Uniti, che tramite il Bbg avevano deciso di ridurre le trasmissioni della Voa in onde corte nelle lingue slave e verso l'Europa orientale. Oltre a tagliare ulteriormente i fondi a Radio Free Europe / Radio Liberty, storica "testata" radiofonica protagonista della vera Guerra fredda.
L'obiettivo strategico per le radio americane era stato individuato nel fronte asiatico e africano. Ora invece a Washington ci si interroga se ci sia stata un po' troppa fretta e superficialità nei tagli. E troppa fiducia per i new media. Appare infatti ormai evidente, come per prima ha insegnato la Cina, che Internet è controllabile, manipolabile e censurabile. E i social network possono essere facilmente oscurabili, come si è visto in Turchia dove Erdogan ha bloccato per un po' Facebook e Twitter.
Non solo, anche le trasmissioni radio e tv satellitari possono essere silenziate. L'Iran riuscì ad accecare il satellite che ritrasmetteva alcuni canali occidentali sparandogli contro dei segnali radio molto potenti. Ecco quindi che tornano di nuovo utili le onde medie e quelle corte ,in particolare. Certo le trasmissioni possono essere interferite, ma non è poi così difficile trovare il modo di eludere i disturbi spostandosi di frequenza e qualche trucco. Imparato in tanti anni di Guerra fredda e conflitto ideologico con Cuba e la Cina.
E' la rivincita delle onde corte. Nell'era di Internet lo zio Sam, il re delle nuove tecnologie, ha ancora bisogno della radio. Quella inventata da Guglielmo Marconi. Quella capace di trasmettere parole e idee a lunga distanza. Certo le trasmissioni possono essere interferite, ma non è poi così difficile trovare il modo di eludere i disturbi spostandosi di frequenza e qualche trucco. (Giampiero Bernardini)
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/guerra-fredda-della-radio-russia-ucraina-usa-voa-onde-corte-medie.aspx