Sessantanni, ma non li dimostra. Radio Capodistria, lunedì 25 maggio, festeggerà il prestigioso traguardo: era la prima radio nata nell'ex zona B del Territorio libero di Trieste, oggi è la prima radio, per ascolti, nel Litorale sloveno. Il programma sloveno si è ritagliato uno spazio importante nel panorama radiofonico nazionale, quello italiano continua a svolgere, come ha sempre fatto, un ruolo fondamentale di comunicazione e contatto con il territorio e con le popolazioni di ben tre stati: Slovenia, Italia e Croazia. Il programma dei festeggiamenti è stato presentato ieri dai dirigenti dell'emittente: il direttore del Centro radiotelevisivo regionale di Capodistria Dragomir Mikelic, il vice direttore generale di RTV di Slovenia per i programmi italiani Antonio Rocco, e i capiredattori responsabili delle due testate: Aljosa Curavic per il programma italiano e Maja Kirar per quello sloveno. Il culmine delle celebrazioni è previsto per venerdì 29 maggio, quando alla Facoltà di studi umanistici di Capodistria si terrà il convegno internazionale «60 anni di Radio tra di voi», organizzato congiuntamente da Radio Capodistria, il Dipartimento di Italianistica della Facolta' di studi umanistici dell'Universita' del Litorale, il Centro italiano di Promozione, Cultura, Formazione e Sviluppo «Carlo Combi» e la Comunità degli italiani «Santorio Santorio» di Capodistria. La stessa sera ci sarà un concerto dei musicisti istriani Tamara Obrovac e Dario Marusic presso la sede della Comunità degli italiani. Per mantenere la posizione di leader e il prestigio conquistato in questi sessant'anni in un 'area transfrontaliera, multiculturale e multilinguistica, l'unica via è quella di puntare sulla qualità dei programmi e su un'informazione credibile, è stato ribadito nel corso della conferenza stampa. Quello che in particolare il programma italiano può offrire è la pluriennale esperienza di Radio di confine, con una spiccata attenzione per la realta' minoritaria. Questa capacità e volontà di comunicare oltre e al di là dei confini statali, nazionali e linguistici, entrambi i programmi di Radio Capodistria lo hanno dimostrato recentemente anche con la trasmissione «Caleidoscopio istriano», realizzata in collaborazione con i colleghi delle redazioni italiana e croata di Radio Pola: mezz'ora settimanale di informazioni e musica, in cui ognuno dei conduttori parla la propria lingua - italiano, sloveno, croato - e tutti si capiscono perfettamente. Un progetto questo, che sicuramente avrà un seguito. Anche in futuro, ha annunciato il caporedattore responsabile del programma italiano Aljosa Curavic, sarà imporante continuare a rinnovarsi, mantenendo sì la tradizione ma anche aprendosi e «conquistando» la modernità, «oggi molto difficile da afferrare e interpretare perché in continua evoluzione sia sul piano locale che regionale, ma anche globale e universale». Un'emittente, Radio Capodistria, dunque, con una storia importante alle spalle, ma assolutamente non disposta a invecchiare.