domenica 9 marzo 2008

CONVERTITORE DRM2

        Sul bollettino di gennaio 2007 è stato pubblicato il primo circuito di convertitore per Digital Radio Mondiale che utilizza un solo transistor. Per tutti gli approfondimenti tecnici che riguardano la tecnica di ricezione della DRM vi rimando al citato articolo oppure alla visita del sito WWW.BCLNEWS.IT.

        Ci occupiamo ancora di un convertitore DRM (che chiameremo DRM2) analizzando, questa volta, un circuito che impiega un integrato forse poco conosciuto ma dai pregi rilevanti. Infatti esso possiede, contrariamente al più noto NE612 o NE602 che dir si voglia, al suo interno, un amplificatore di alta frequenza per cui si presta a lavorare in presenza di segnali piuttosto deboli. Nel caso di segnali di medie frequenze “ anemiche “ questo circuito è un autentico toccasana; inoltre esso potrebbe essere una valida alternativa al già citato integrato NE612, a detta di qualcuno, poco reperibile.

        Il principio di funzionamento del circuito è sempre lo stesso: il segnale a media frequenza proveniente dall’apparecchio ricevente (nel caso specifico a 455 kHz) viene mescolato con un altro generato localmente dal circuito attorno a T2. Questa è una delle differenze sostanziali tra DRM1 e DRM2 dove, per quest’ultimo, l’oscillatore locale viene configurato utilizzando il circuito interno dell’integrato.

        Al piedino 6 è disponibile un segnale a 12 kHz che viene indirizzato verso l’entrata della scheda audio del computer. 

        Prestare attenzione all’inserzione dell’integrato tenendo d’occhio la piedinatura della figura allegata. Si consiglia l’uso di uno zoccolo per inserire l’integrato sullo stampato e, a questo scopo, giova una striscia di connettori pin a saldare (vedere foto).

        Per la messa a punto attenersi a quanto scritto per il primo circuito. Al punto del circuito elettrico contrassegnato da TP si potrà misurare la frequenza dell’oscillatore locale che, nel caso di valore di MF di 455, dovrebbe essere di 467 kHz. Infatti 467- 455 = 12 kHz. 

        Se non si possiede un frequenzimetro si potrà iniettare direttamente il segnale nel bocchettone d’antenna del ricevitore sintonizzato su 467 kHz interponendo, tra il punto TP e l’entrata dell’RX un condensatore da 100 nF. Per eventuali aggiustamenti ruotare lentamente il nucleo di T2.

        Se il vostro ricevitore ha un valore di MF di 9 o 10,7 MHz si potrà far oscillare il circuito su queste frequenze impiegando, come T2, un trasformatore di MF con nucleo di colore arancione.

        Con il software attivo in modalità AM (analog) regolare, lentamente, i due potenziometri P1 e P2 fino ad ottenere un tracciato d’onda con un’ampiezza INPUT PSD moderata (2/3 dell’altezza) e dalla forma simile a quella illustrata nella figura 3 (vedere articolo DRM1).

        Ritoccare lentamente, una volta per tutte, il nucleo di T2 per portare la sella del tracciato della figura 3 (vedere articolo DRM1) in corrispondenza del valore di 12 kHz. 

        Con il mouse cliccare all’interno del quadrante per posizionare la barra colorata verticale su 12 kHz. Agendo sullo slider restringere la banda passante in modo da comprendere tutta la cresta dell’onda (fig 4).

        Per le altre operazioni e suggerimenti vari attenersi sempre al DRM1.

G.Lorenzi