Per il nostro appuntamento a cuore aperto, ho pensato di mostrare un apparecchio che si potrebbe definire storico per la storia delle comunicazioni a breve raggio. Si tratta di un ricetrasmettitore per la banda 27 Mhz, il famoso quanto raro JOHNSON 2 - 23, un apparecchio 23 canali, interamente valvolare e non importato in Italia.
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Funzionante a 110 Volts, questo apparecchio denota da subito una buona costruzione, solida e ben eseguita; la presenza del suo microfono originale, di sicura costruzione TURNER, dà a tutto il complesso un aspetto professionale e rigoroso. Impiegante 10 valvole, 11 diodi e 6 transistor, ha la media frequenza a 455 Khz ed il ricevitore è a singola conversione, come tutti gli apparecchi di questo tipo.
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La presenza di 6 transistor, apparsi in questa versione, è dovuta all'utilizzo di un sintetizzatore di frequenza per ottenere i 23 canali utilizzando soltanto 14 quarzi. L'estensione è quella classica; da 26.965 a 27.255, con il canale 9 ancora cerchiato in rosso come canale di emergenza e la classica spaziatura tra il canale 22 ed il 23. L'aspetto molto essenziale lascia spazio ai soli controlli di volume e squelch, alla griglia dell'altoparlante ed allo strumento S meter che, come sempre, dà indicazione del segnale in ingresso e della potenza relativa in uscita.
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L'emissione avviene in 6A3, ampiezza modulata ed il trasmettitore eroga tutti i suoi 4 watt dichiarati dalla Casa, grazie alla volenterosa quanto robusta valvola finale 7061, pilotata da una 8077. L'ingresso microfonico è ad alta impedenza. Il modulatore, che utilizza la stessa finale di bassa frequenza audio, una 12AB5, e funziona in classe AB1, fornisce una modulazione di alto livello ed è dotato sia di filtro audio (400/2500 Hz), che di clipper per evitare la sovramodulazione dello stadio stesso.
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In ogni caso, garantisce una profondità di modulazione non inferiore al 30% e non superiore all'80%. La presenza di un sintetizzatore di frequenza solleva il costruttore dall'utilizzare quarzi tagliati sulla fondamentale e di usarne per quanti siano i canali di emissione, aumenta la stabilità ed abbatte i costi dei cristalli stessi. Il microfono originale impiega la classica capsula ceramica che, anche dopo più di 50 anni, fà ancora il suo lavoro in modo perfetto.
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Sul retro troviamo la presa di antenna, il fusibile e la linea di alimentazione ed a questo proposito, anche se il costruttore asserisce che l'apparecchio possa funzionare tanto a 50 quanto a 60 Hz, alimentandolo a 115 Volts 50 Hz, si nota un minimo di ronzio residuo in altoparlante che scompare elevando la frequenza di rete a 60 Hz.
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Il telaio è ben realizzato ed il montaggio curato e razionale, dal lato componenti si nota qualche riparazione e sostituzione componenti ma in sostanza, quasi tutto è originale ed è da notare il largo uso di ceramica per le bobine ed i compensatori. L'apparecchio appartiene all'amico Andrea IK5CI di Firenze, che me lo ha affidato per una riparazione, revisione e controlli. Alla prova, l'apparecchio si è dimostrato più che valido, facendosi ascoltare a circa 12 Km di distanza con buon segnale e modulazione di buon livello.
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Parlare di un apparato per gli 11 metri potrebbe sembrare riduttivo o meno importante rispetto ad altri ma bisogna sempre tenere presente il fatto che questi apparecchi siano niente altro che dei piccoli ricetrasmettitori HF monobanda, canalizzati ma pur sempre apparecchi per le onde corte che hanno dato modo di comunicare anche a chi non ha patente o a chi non poteva prenderla ma si sono distinti anche in occasione di eventi catastrofici come terremoti e calamità naturali, dando modo di poter sapere notizie ancor prima dell'arrivo dei soccorsi. Di qui la mia idea di mostrarne almeno un paio.
Paolo Pierelli