due mesi dalla proposta della Commissione europea di abolire fin dall’ottobre dell'anno prossimo il cambio stagionale dell’ora, una maggioranza di Paesi membri è dell’avviso di rinviare l’eventuale entrata in vigore di una misura che rimane controversa. Durante una riunione ministeriale a Graz, in Austria, molti governi hanno fatto propria la proposta della presidenza austriaca dell’Unione europea di rinviare questa soluzione, eventualmente al 2021.
«Una maggioranza di Paesi è a favore dell’abolizione del cambio di ora, tre sono scettici e uno ha paura di creare un’Europa a macchia di leopardo», con troppe differenze tra i Paesi membri, ha detto il ministro dei Trasporti austriaco Norbert Hofer. La proposta dell’esecutivo comunitario prevede di abolire il doppio cambio di ora durante l’anno, lasciando al singolo Paese dell’Unione europea la libertà di optare per l’ora legale o per l’ora solare una volta per tutte.
In questo contesto, i ministri dei Trasporti, responsabili del dossier, hanno fatto propria la proposta austriaca di rinviare l’eventuale decisione, possibilmente di due anni. Da Graz, il ministro Hofer ha spiegato tra le altre cose che il settore aereo avrebbe bisogno di almeno 18 mesi per organizzarsi. Proprio questo fine settimana, nella notte tra sabato e domenica, le lancette degli orologi sono state spostate indietro di una ora per adattarsi all’ora solare.
La Commissione europea avrebbe voluto che una decisione finale tra ora legale e ora solare fosse presa nell’aprile dell’anno scorso perché il cambio dell’ottobre successivo fosse l’ultimo. Da Graz, la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc ha ammesso che ci vorrà più tempo. La proposta comunitaria è giunta dopo che una maggioranza di persone in un sondaggio volontario si è espressa contro il cambio di ora, in difesa degli animali, dei ritmi biologici e in assenza di reali risparmi energetici.
Alcuni Paesi particolarmente integrati tra loro, come il Lussemburgo, il Belgio e l’Olanda hanno già detto che comunque sia avrebbero mantenuto la stessa ora, nel caso dell’abolizione del cambio di ora. Oggi lo stesso governo lussemburghese ha spiegato che sarebbe «catastrofico» se anche la Francia e la Germania non mantenessero la stessa ora. Ogni giorno miglialia di lavoratori trasnfrontalieri francesi, tedeschi o belgi si recano nel Granducato per lavorare.
Dal canto suo, il governo danese ha spiegato sempre oggi che sarà necessario nel piccolo Paese avere un dibattito pubblico sull’opportunità o meno di abolire il cambio d’ora. Più in generale, scelte difficili vi saranno nei paesi del Nord Europa con grandi differenze tra Nord e Sud. Non per altro i tre Paesi scettici sono la Svezia, la Gran Bretagna e la Polonia. In Estonia, vi è consenso sull’abolizione del cambio di ora, ma si discute ancora se preferire l’ora legale o l’ora solare. (Il Sole 24 Ore)