Il primo è il noto GN-58, generatore a manovelle che veniva montato su un suo supporto dotato di seggiolino dove il malcapitato prescelto (in genere la "spina") si sedeva per girare le manovelle e dare alimentazione all'apparato.
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Dotato della sua borsa BG 175,il GN58 è una vera dinamo a doppio collettore che provvede a dare le alimentazioni necessarie per il funzionamento: 425 V per l'anodo della finale rf, 105 V anodici per il ricevitore e trasmettitore, 6,3 V per il filamento della finale rf, per il relè di commutazione rx tx e cw.
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All'interno del cofano, sul quale si trova il connettore di uscita delle tensioni, trova posto il generatore, il carter del riduttore di giri, le resistenze di caduta che sono necessarie per ottenere le giuste tensioni, il regolatore di tensione che mantiene le tensioni costanti anche se il numero di giri dovesse aumentare troppo, i condensatori di filtro che servono anche ad eliminare il rumore causato dallo scintillio dei collettori, l'impedenza di filtro per le alte tensioni e tutta la parte meccanica; riduttore di giri, albero di trasmissione del movimento al generatore, adattatori per le manovelle ed il carter che racchiude tutta la meccanica con ingranaggi, catene e pignoni e che io ho aperto per mostrarvi come sia fatto questo sistema.
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Per inciso, il generatore del GN58 non poteva avere collettori multipli come vedremo invece nel dynamotor del DY88 poiché, sotto massimo assorbimento, sarebbe stato quasi impossibile mantenere il numero di giri costante, circa 60 al minuto, per il troppo sforzo muscolare richiesto e così, le tensioni necessarie vengono ottenute usando resistenze di caduta delle tensioni generate dalla dinamo.
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All'atto della prova, filmata solo per qualche secondo, il GN58 ha dato buon risultato anche se con una sola manovella, non avendo modo di montarlo sul suo supporto. Tensioni più o meno corrette e correnti ancora sufficienti. Vi assicuro che già per la sola ricezione, è veramente faticoso...
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Molto più performante e meno faticoso da usare (ma non da trasportare) è il DY-88, altra pietra miliare del collezionismo grigio-verde.
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Classico alimentatore a DYNAMOTOR, il DY88 può essere alimentato a 6, 12 e 24 Volts ma lo stesso libretto di uso sconsiglia fortemente i 6 Volts a causa dell'eccessivo assorbimento e della proibitiva sezione del cavo di alimentazione necessario.
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Al suo interno troviamo un bellissimo DYNAMOTOR AEG a collettori multipli che provvede a fornire quasi tutte le tensioni, mentre alcune di esse vengono, anche qui, ottenute con resistenze di caduta.
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Più alta l'anodica, 545 Volts, consente di avere maggior potenza rf, rispetto al GN58. Sul robusto frontale c'è l'interruttore di accensione, i fusibili per il dynamotor ed il vibratore, il connettore di alimentazione, il vetrino he mostra su quale tensione sia disposto l'apparato e lo sportellino che contiene i fusibili di ricambio.
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Il DY 88 è dotato di tre stabilizzatrici di tensione sotto vuoto, le classiche BALLAST AMPERITE e di un vibratore che consente di alimentare il ricevitore senza l'utilizzo del DYNAMOTOR, che alimenta il solo trasmettitore e che si mette in moto dal trasmettitore stesso, passando in posizione SEND.
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Delle stabilizzatrici e del vibratore nonché dei fusibili delle tensioni, ci sono i ricambi all'interno dell'apparecchio che possiede anche un cambiotensioni utilizzabile soltanto estraendo il telaio dal cofano.
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Al di sotto del telaio possiamo notare la sezione alta tensione con gli isolatori ceramici, i partitori di tensione a resistenza, il relais di accensione del vibratore e la scatolina che contiene il filtro che provvede a neutralizzare il rumore dello scintillio delle puntine platinate del vibratore. il cablaggio è di ottima fattura e del tutto originale.
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Questo esemplare è stato revisionato nel 1970, Il suo funzionamento non denota difetti ed è in perfetto stato conservativo. All'interno troviamo anche lo schema ed il foglio di revisione.
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Non posso dilungarmi oltre, spero che le foto siano sufficienti per mostrare questi due oggetti, anch'essi pezzi di storia.
DY 88 SCHEMA