Dopo aver parlato della quasi centenaria Marconiphone V2 dall'innovativo circuito a rigenerazione con 2 valvole, facciamo un salto ai giorni nostri e guardiamo in modo "Darwiniano" l'evoluzione della specie di questi semplici ricevitori REFLEX .
Con una magia passiamo dai triodi impiegati negli anni venti agli odierni FET uniti a moderni circuiti Integrati. Un eclatante esempio di evoluzione della specie è IRX "MFJ - 8100 World Receiver" costruito negli Stati Uniti dalla "MFJ ENTERPRISES, INC - MISSISSIPPI".
La MFJ è nota ai Radioamatori per la produzione di validi apparecchi e accessori per comunicazioni in campo amatoriale, apparecchi già montati o in scatola di montaggio reperibili anche sul territorio nazionale.
Le Istruzioni, 20 pagine, che illustrano questo piccolo RX onde corte a circuito rigenerativo, sono ben fatte; nella pagina "Tavola dei Contenuti" vi è l'elenco dei vari argomenti a supporto dei principianti, partendo dalla Storia della prime radio a CRISTALLO superate dal circuito RIGENERATIVO che a volte può anche sorpassare le prestazioni della classica SUPERETERODINA, andando poi a descrivere le prestazioni di questo moderno RX-MFJ rigenerativo, sottolineando che le ragioni del buon funzionamento rispetto ai vecchi ricevitori di identico sistema è dovuto grazie allo sviluppo della circuiteria elettronica e della attuale componentistica.
Segue una spiegazione del funzionamento del circuito composto da 3 Transistors e da un Amplificatore Audio a circuito integrato. Il primo transistor FET funziona da amplificatore a radiofrequenza/separatore di antenna, il secondo FET è oscillatore/rivelatore con controllo di rigenerazione, il terzo Transistor è amplificatore di bassa frequenza, seguito dal finale a Circuito Integrato atto a pilotare 2 cuffie collegate in uscita. Il tutto è piccolo, ben fatto e portatile (dimensioni di una autoradio) alimentato da una pila a 9 volt interna nella piccola elegante scatola metallica di color nero con frontale in alluminio che presenta 4 comandi: Banda, Tuning, Regeneration, Volume un interruttore di accensione e un led rosso indicante l'accensione. Sul retro 2 uscite per cuffia stereo, 2 prese: antenna/terra e RF gain (piccolo potenziometro interno, comandabile con cacciavite per desensibilizzare l'RX in presenza di forti segnali).
Sul manuale l'RX MFJ-8100 è presentato con queste parole: "Per Radioamatori esperti, per Appassionati o Ingegneri"; segue descrizione d'uso: come collegare una antenna, come collegare un minibox amplificato, come sintonizzare le Stazioni nei 5 segmenti di banda disponibili in segmenti discontinui fra 3,5 e 22 Mhz, precisando che la semplicità costruttiva non consente la copertura continua e sottolineando che la precisione dell'indice di sintonia sulla scala circolare è grossolana e dell'ordine di alcune centinaia di Khz (con un circuito "BASICO" non si può di certo fare meglio). A ricevitore acceso, collegato ad una semplice antenna filare, agendo sul controllo di rigenerazione, portandolo vicino all'innesco e sintonizzando con delicatezza la Stazione che interessa, dosando piano la rigenerazione e il volume, la musica, il parlato, la telegrafia e l' SSB saltano fuori che è un piacere! Ci vuole però un po' di esperienza e di abilità, ma le soddisfazioni non mancano di certo. Il manuale riporta che in QSO Radioamatoriali con Stazioni a bassa potenza QRP si sono avuti buoni risultati con questo semplice ricevitore. Da ultimo sempre nel manuale ci sono note circa l'ascolto dì onde corte e suggerimenti di migliorie come l'alimentazione esterna o l'attenuatore di antenna con suggerimenti di applicarlo esternamente per non sforacchiare inutilmente il piccolo apparecchio. Certo va detto che fare ascolto in questo modo comporta un buon spirito pionieristico e adattativo alle caratteristiche di questo piccolo gioiello, chi desidera l'ascolto facile deve necessariamente rivolgersi a qualcosa di più complesso e naturalmente anche più costoso. E' tutto, sinceri Auguri di Buone Feste e di un Nuovo Anno decisamente migliore!
Testo descrittivo, apparecchio e foto di Lucio Bellè.