L'esposizione materna a campi elettromagnetici durante la gravidanza aumenta il rischio di asma nel nascituro e il legame è dose-dipendente, secondo uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori del Kaiser foundation research institute di Oakland (Usa) guidato da De-Kun Li. L' indagine - uno studio prospettico - ha messo in relazione i livelli di esposizione in gravidanza ai campi elettromagnetici, rilevati dalle stesse madri durante la gestazione tramite un misuratore di radiazioni, con la diagnosi di asma effettuata in 626 bambini. I risultati hanno evidenziato che per ogni incremento di 1 milliGauss (mG) nell'esposizione materna si registra un aumento del 15% del rischio di sviluppare l'asma. Il che equivale a dire che, diviso il gruppo in fasce identificate dai livelli medi di esposizione, i bambini nati da madri collocate nel gruppo a più alta esposizione (livello medio nelle 24 ore >2,0 mG) presentano un rischio 3,5 volte più alto di sviluppare la patologia rispetto ai figli di madri collocate nel gruppo a minore esposizione (=/<0,3 mG). Inoltre, il rischio aumenta ulteriormente se la madre ha a sua volta una storia clinica di asma e se il bambino è primogenito. (Arch Pediatr Adolesc Med, 2011; 165(10): 945-50 - tnx Fabrizio Magrone)