mercoledì 11 febbraio 2009

TUNISIA: ASSEDIATA LA REDAZIONE DELLA RADIO LIBERA 'KALIMA'

Da quando ha iniziato a trasmettere in streaming anche sul web, ampliando così il suo pubblico di ascoltatori, l'emittente, che dà voce al dissenso nei confronti del governo, è oggetto di continue rappresaglie da parte della polizia: perquisizioni e sequestri si susseguono in redazione e i responsabili sono stati interrogati e minacciati. Nuovo colpo alla libertà di informazione in Tunisia: la radio web "Kalima" è da giorni sotto assedio da parte della polizia tunisina, che sta procedendo con fermi, minacce e sequestri ai danni della redazione. A soli cinque giorni dall'inizio della trasmissione via streaming, gli uffici di "Kalima" sono stati perquisiti ed è stato sequestrato tutto il materiale tecnico; ancor prima, il coordinatore della radio, Dhafer Otay, è stato fermato per un giorno intero dalla polizia, che lo ha minacciato di prigione se avesse continuato a lavorare; Omar Mestiri, il responsabile dell'emittente, è stato addirittura minacciato di morte con un coltello. "Kalima" (in arabo "parola") è attiva dal 2000, ma è solo da fine gennaio 2009 che ha destato l'attenzione del governo tunisino, da quando cioè sono iniziate le trasmissioni via web, che garantiscono una copertura molto più ampia della popolazione. Il governo di Ben Ali sta cercando da tempo di tenere sotto i suo stretto controllo i mezzi di informazione del Paese: "Kalima" era finora parzialmente sfuggita a questo controllo e, prima di essere assediata dalle forze di polizia, si era occupata di dare voce alla rivolta popolare di Gafsa, un'area mineraria dove è in atto da molti mesi una protesta sindacale che vede coinvolta tutta la popolazione. Sdegno e preoccupazione sono stati espressi dalla comunità internazionale e soprattutto dall'Associazione Mondiale delle radio comunitarie, che ha chiesto l'interruzione dei rapporti commerciali fra l'Ue e la Tunisia finchè non sarà cessata questa persecuzione. (Agenda Comunicazione)