Tra le emittenti messe tacere, la Bbc, Radio Free Europe/Radio Liberty e Voice of America. Il governo di Baku - ha ricordato il presidente della Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, Lluis Maria de Puig - aveva preso un impegno preciso sulla libertà di stampa prima di entrare a far parte del Consiglio e ora è chiamato a rispattarlo. «Riteniamo estremamente deprecabile che il Consiglio nazionale azero sulla radio e televisione abbia deciso recentemente di non rinnovar le licenze di diverse emittenti straniere». Così si è espresso venerdì 16 gennaio il presidente della Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa, Lluis Maria de Puig, in merito alla decisione di Baku di non rinnovare, all'inizio del 2009, le licenze di diverse radio straniere tra cui la Bbc, Radio Free Europe/Radio Liberty e Voice of America. La presa di posizione dell' Apce arriva in considerazione dell'impegno preso dall'Azerbaijan al momento dell'adesione nel 2001 al Consiglio d'Europa, impegno che prevedeva la garanzia della libertà di espressione dell'indipendenza dei media. L'auspicio è che «la decisione adottata venga riconsiderata e che vengano adottate rapidamente delle misure per rettificare la situazione» anche attraverso «assistenza europea alle autorità azere a tale scopo». L' Azerbaijan è in questi giorni uno snodo cruciale per la questione del flusso di gas proveniente dalla Russia: l'importante giacimento di Shah Deniz, che potrebbe permettere l'apertura di una nuova rotta di approvvigionamenti non legata a Mosca, verrà infatti assegnato dal governo di Baku nel corso dell'anno. A contenderselo, da una parte i russi di Gazprom, dall'altra due cordate europee. Bisognerà vedere se la censura alle radio estere e il conseguente richiamo delle autorità europee peseranno sulla scelta azera. (Agendacomunicazione)