Accorperanno tutte le antenne radio-tv della collina
Due torri autoportanti più basse, sui 140 metri, invece di un unico colosso alto 220. Tra fine 2009 e inizio 2010 sorgeranno nei pressi del Faro della Vittoria. Conto alla rovescia in vista del riassetto del Colle della Maddalena, con riferimento alla soluzione che la Provincia - d'intesa con la Soprintendenza e i Comuni interessati - sta studiando per accorpare il groviglio di antenne disseminate nel verde della collina torinese. Due gli obiettivi: metterle finalmente a norma, tutelando la salute dei cittadini, e migliorare il servizio. Dalla conferenza dei servizi sono emerse le prime indicazioni su come procedere in quello che il ministero delle Telecomunicazioni classifica «sito di rilevanza nazionale». Indicazioni ancora da approfondire, ma più circoscritte rispetto a quelle emerse a fine novembre. La prima novità riguarda la localizzazione del sito interessato dallo studio di fattibilità, che nei prossimi mesi si avvarrà di indagini geologiche e radioelettriche (probabilmente affidate ad esperti del Politecnico). Tra le sette-otto località esaminate nella collina, la scelta è caduta sull'are antistante il Colle della Maddalena (perimetrata nella foto), già interessata dal grosso delle antenne fuori norma. A condizionarla sono state cause di forza maggiore: le proprietà radioelettriche, sempre migliori via via che ci si avvicina alla sommità del colle (715 metri); l'impossibilità di far coabitare le nuove strutture con impianti esistenti (vedi quelli a uso dell'Areonautica e delle forze dell'ordine sull'ottimo «Bric della Croce»). Altri requisiti chiamano in causa la disponibilità di spazio e la solidità del terreno. Individuata l'area, restano da definire i punti sui quali sorgeranno le torri, anche se il versante più gettonato sembra quello a est del Faro (nella foto, tre opzioni sul tavolo): la decisione è questione di mesi. Già, le torri. Come spiega l'assessore provinciale Dorino Piras - preso in contropiede dalle indiscrezioni -, ragioni di impatto ambientale e di ordine economico hanno fatto perdere quota all'ipotesi di un'unica, grande torre per le tlc svettante sulla collina. Tre, anche se più basse, sarebbero troppe. Il compromesso ne prevede due, corredate da una cabina di servizio interrata. Toccherà a questi impianti, collocati a quote diverse e non necessariamente allineati, accorpare le antenne esistenti (escluse quelle Rai e Mediaset) coniugando rispetto dei limiti e qualità estetica. Particolare non trascurabile: le torri saranno direzionate verso zone prive di case. Il costo si aggira sui 5 milioni, in linea con le risorse accantonate dalla Regione: a giorni Antonio Saitta incontrerà Mercedes Bresso per firmare l'accordo di programma che sblocca i finanziamenti. Il presidente della Provincia è soddisfatto: «Finora abbiamo rispettato la tabella di marcia lavorando a stretto contatto con le parti interessate. Compresa la Soprintendenza». Parole d'ordine: sicurezza ed estetica. La riduzione dell'impatto ambientale è uno dei requisiti che la Provincia inserirà nella gara di progettazione entro fine anno. Non solo. Piras pensa a soluzioni ambiziose che contemplano il ricorso alle energie rinnovabili: «L'alimentazione potrebbe essere fornita da pannelli solari montati sulla sommità delle torri». Un altro capitolo aperto attiene alla gestione delle strutture una volta realizzate. (La Stampa)
Due torri autoportanti più basse, sui 140 metri, invece di un unico colosso alto 220. Tra fine 2009 e inizio 2010 sorgeranno nei pressi del Faro della Vittoria. Conto alla rovescia in vista del riassetto del Colle della Maddalena, con riferimento alla soluzione che la Provincia - d'intesa con la Soprintendenza e i Comuni interessati - sta studiando per accorpare il groviglio di antenne disseminate nel verde della collina torinese. Due gli obiettivi: metterle finalmente a norma, tutelando la salute dei cittadini, e migliorare il servizio. Dalla conferenza dei servizi sono emerse le prime indicazioni su come procedere in quello che il ministero delle Telecomunicazioni classifica «sito di rilevanza nazionale». Indicazioni ancora da approfondire, ma più circoscritte rispetto a quelle emerse a fine novembre. La prima novità riguarda la localizzazione del sito interessato dallo studio di fattibilità, che nei prossimi mesi si avvarrà di indagini geologiche e radioelettriche (probabilmente affidate ad esperti del Politecnico). Tra le sette-otto località esaminate nella collina, la scelta è caduta sull'are antistante il Colle della Maddalena (perimetrata nella foto), già interessata dal grosso delle antenne fuori norma. A condizionarla sono state cause di forza maggiore: le proprietà radioelettriche, sempre migliori via via che ci si avvicina alla sommità del colle (715 metri); l'impossibilità di far coabitare le nuove strutture con impianti esistenti (vedi quelli a uso dell'Areonautica e delle forze dell'ordine sull'ottimo «Bric della Croce»). Altri requisiti chiamano in causa la disponibilità di spazio e la solidità del terreno. Individuata l'area, restano da definire i punti sui quali sorgeranno le torri, anche se il versante più gettonato sembra quello a est del Faro (nella foto, tre opzioni sul tavolo): la decisione è questione di mesi. Già, le torri. Come spiega l'assessore provinciale Dorino Piras - preso in contropiede dalle indiscrezioni -, ragioni di impatto ambientale e di ordine economico hanno fatto perdere quota all'ipotesi di un'unica, grande torre per le tlc svettante sulla collina. Tre, anche se più basse, sarebbero troppe. Il compromesso ne prevede due, corredate da una cabina di servizio interrata. Toccherà a questi impianti, collocati a quote diverse e non necessariamente allineati, accorpare le antenne esistenti (escluse quelle Rai e Mediaset) coniugando rispetto dei limiti e qualità estetica. Particolare non trascurabile: le torri saranno direzionate verso zone prive di case. Il costo si aggira sui 5 milioni, in linea con le risorse accantonate dalla Regione: a giorni Antonio Saitta incontrerà Mercedes Bresso per firmare l'accordo di programma che sblocca i finanziamenti. Il presidente della Provincia è soddisfatto: «Finora abbiamo rispettato la tabella di marcia lavorando a stretto contatto con le parti interessate. Compresa la Soprintendenza». Parole d'ordine: sicurezza ed estetica. La riduzione dell'impatto ambientale è uno dei requisiti che la Provincia inserirà nella gara di progettazione entro fine anno. Non solo. Piras pensa a soluzioni ambiziose che contemplano il ricorso alle energie rinnovabili: «L'alimentazione potrebbe essere fornita da pannelli solari montati sulla sommità delle torri». Un altro capitolo aperto attiene alla gestione delle strutture una volta realizzate. (La Stampa)