RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Valdobbiadene, 21 novembre 2013
Valdobbiadene, 21 novembre 2013
Mi presento: sono colui dal quale
prese le mosse la vicenda che ha portato alle recenti dimissioni di Manfredi
Vinassa de Regny da Presidente onorario dell’Associazione Italiana Radioascolto
(A.I.R.).
E’ una vicenda avvilente, a volte
strana e non ancora finita, che vale però la pena di raccontare e (se chi sta
leggendo lo vorrà) di ascoltare.
Settembre 20011: è il mese in cui l’A.I.R. vide il pesante
intervento del proprio Presidente nella
gestione della mailing list (ML) di Radiorama, con l’adozione del
sistema della “pre-moderazione” dei messaggi inviati dagli iscritti; intervento
motivato dall’intenzione di evitare un uso scorretto della lista, ma ritenuto
da altri una vera e propria censura nei confronti di chi dissentiva dal modo di
gestire l’Associazione da parte degli allora (e attuali) organismi direttivi.
Ad ogni modo, un pesante intervento
dal quale – in data 5 settembre 2011 - si dissociò completamente lo storico
ideatore e moderatore della lista.
Il giorno successivo, il
Consiglio direttivo dell’A.I.R. deliberava (non all’unanimità) di revocare
l’incarico al moderatore contestatario, ringraziandolo “per l’ingrato compito che ha ritenuto di svolgere all’interno della
ML, dal 2001 ad oggi”; al tempo
stesso il Consiglio si riservava di comunicare i nominativi di ben tre nuovi
moderatori, con il motivo (scriveva poi il Presidente il successivo giorno 7,
credendo forse di essere spiritoso) che “3 moderatori lavorano meglio di uno,
faticando meno”.
Da quel momento fioccarono le
proteste e gli abbandoni da parte anche di soci che sono nella storia del
radioascolto italiano. Ma di questo ne avemmo solo una timida eco, in quanto –
appunto – la mailing list era stata trasformata in un mondo artificiale
dove sembrava che nessuno avesse alcunché da ridire su quanto stava accadendo.
Ecco che, non appena il
Presidente comunicava in data 8 settembre che i nuovi moderatori della mailing list erano due (anziché tre) e,
per la precisione, gli altri due componenti del Comitato esecutivo dell’A.I.R.,
cominciai anch’io a pensare che qualcosa davvero non andava, se le mail dei soci venivano controllate
proprio da coloro che – per l’incarico ad essi assegnato – più di ogni altro
dovevano accettare di essere sottoposti a critica.
Ma la gravità del tutto emergeva
poi in modo ancor più chiaro quando si riscontra (ancor oggi, sull’ultimo
numero di “Radiorama web”, alla pagina 3: http://www.youblisher.com/p/758161-Radiorama-web-numero-26/)
che il Presidente si era anche autoproclamato supervisore dalla mailing list,
eventualmente non fidandosi dei suoi stessi partner del Comitato esecutivo.
Ad ogni modo, inviavo alla ML un
mio messaggio nel quale – avvalendomi di una frasetta latina tanto breve quanto
colma di saggezza tra quelle elencate nella seguente pagina http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.htm?n=Publilio+Siro&pag=2
– esprimevo la mia amarezza sulla pericolosa china lungo la quale si stava
facendo scivolare l’Associazione.
Questo messaggio, però, non lo poté leggere nessuno in quanto il Presidente
non lo ritenne idoneo “visto il manifesto
intento polemico, in quanto nocivo al mantenimento dei buoni rapporti tra i
soci, all’interno dell’air.”
Da qui la mia scelta di seguire
con pazienza e perseveranza la strada del Collegio arbitrale, presieduto
appunto dall’ormai ex-Presidente onorario dell’Associazione Italiana Radioascolto
e completato da altri due protagonisti del radioascolto italiano. Ritenni
allora (e lo ritengo anche adesso) che ad essere censurati fossero stati in
realtà tutti gli iscritti alla Ml ed i soci in generale, evidentemente non
considerati in grado di ascoltare e valutare da soli la mia opinione (oltre a
quella di chi, in evidente posizione di superiorità, gestisce l’A.I.R. ed i
suoi mezzi di informazione).
Strada irta di difficoltà, poiché la mia controparte in una prima fase
ostinatamente aveva negato la validità dello Statuto dell’A.I.R. il quale –
all’articolo 28 - prevede appunto che “i
soci si impegnano a sottoporre le controversie tra due soci oppure tra socio ed
Associazione ad un Collegio arbitrale” e – all’articolo 29 – che “il Collegio arbitrale è composto da tre
membri, due nominati ciascuno dalle due parti, il terzo indicato dai primi due
ed assume la presidenza del Collegio. Della terna arbitrale possono far parte
solo i soci dell’A.I.R.”.
Poi, una volta che il Presidente
del Tribunale di Roma aveva dovuto intervenire nominando egli stesso l’arbitro
che il Presidente dell’AIR non voleva scegliere, la mia controparte affrontava
il giudizio imperniando la propria difesa essenzialmente su due aspetti: che la
frasetta latina aveva carattere offensivo (e quindi non poteva essere
pubblicata) e che, comunque, la colpa era semmai dei Moderatori e non sua, che
si sarebbe invece “limitato a spiegare,
in proprio, i motivi della mancata diffusione (operata da parte dei Moderatori,
o di uno dei due)” del mio messaggio censurato.
E’ comunque bastato far
semplicemente notare che dopo quasi due anni, e solo perché costretto a
presentarsi dinanzi agli Arbitri, il Presidente aveva improvvisamente cambiato
la motivazione della propria censura nei miei confronti, disinvoltamente
passando dall’accusa a me rivolta di essere polemico a quella di essere una persona maleducata
e volgare.
Per
quanto riguarda il comportamento - quasi da amicone - che il Presidente mi
avrebbe riservato, ci sarebbe stato da ridere se il tutto non fosse, invece, estremamente grave e serio.
Il
23 giugno 2013 gli Arbitri hanno però fatto giustizia, dando al Comitato
esecutivo dell’A.I.R. l’ordine di pubblicare il mio messaggio censurato tanto
nella mailing list quanto nell’organo ufficiale dell’AIR; inoltre – visto il
tempo passato – di farlo pubblicare anche su Radiorama web, sul blog
AIR-Radiorama e sulla pagina Facebook dell’AIR.
Gli
Arbitri avevano assegnato un largo margine di tempo agli organismi direttivi
dell’AIR, ma essi se ne sono bellamente fregati, pensando forse di continuare a
prendere in giro i Soci.
Ma
Manfredi non si è fatto prendere in giro e, ve lo assicuro, non lo farò neanche
io.
Grazie
dell’attenzione.
Giorgio Marsiglio
Se qualcuno fosse
interessato ad avere copia del lodo (sentenza) degli Arbitri, può richiedermela
all’indirizzo mail: oscarito@omnimail.sm