Era nato a Genova nel 1941. Divenne presto il prototipo del conduttore dalla lingua sciolta e la parlata a raffica. Il suo programma di maggior successo fu "Fate voi stessi il vostro programma", basato su dediche e richieste
di LUCIA MARCHIO'
Roberto Arnaldi detto "Robertino"
Era quello dalla parlata a raffica e dell'energia mattiniera promulgata via etere, quando la radio era in AM e non ancora "libera veramente", per dirla alla Finardi, a onde medie in FM. Un mito e un esempio da seguire per tutti gli speaker radiofonici dei tempi, amatissimo dagli ascoltatori: Roberto Arnaldi, meglio noto come "Robertino" di Radio Monte Carlo, si è spento stamani all'alba dopo due mesi di malattia all'ospedale Les Sources di Nizza, in Francia.
Nato a Genova nel 1941, aveva 71 anni. "Robertino" era il prototipo del conduttore dalla lingua sciolta ma soprattutto una delle voci storiche di maggiore appeal dell'emittente monegasca degli anni 70 insieme a Luisella Berrino (con la quale conduceva un seguitissimo appuntamento mattutino), Awana Gana e Jocelyn. Aveva talmente seguito, data la bravura e la bella voce, che Radio MonteCarlo inviava ai fan che ne facevano richiesta - ovviamente di larga preminenza femminile - la foto autografata, anche per dare un volto a quelle calde e simpatiche corde vocali che mitragliavano parole improvvisando spesso e volentieri, e facevano compagnia a massaie e negozianti.
I suoi programmi di punta furono "Fate voi stessi il vostro programma", basato su dediche e richieste, e "Il Rally di Radio Monte Carlo, durante il quale gli ascoltatori ponevano quesiti al conduttore; ma lo si ricorda ancora quando la domenica mattina a fine anni '70 insieme a Bruno Longhi commentava l'anteprima del campionato di calcio italiano. Memorabili i siparietti con Luisella Berrino, di grande feeling radiofonico, quando la annunciava canticchiando "Chi ha ammazzato la Luisella", e i suoi "balabalabalabà" intercalati qua e là, sorta di marchio inconfondibile del nostro.
Entrò a Radio Monte Carlo nel 1967 dopo un provino con Herbert Pagani, esordendo in onda il 13 dicembre e trasmettendo quotidianamente dalle 7 a mezzogiorno, creando uno stile inconfondibile e copiato da tutti. Rimase a RMC fino al 1988, quando a causa di problemi di salute (disturbo alle corde vocali con conseguente intervento chirurgico) e soprattutto lavorativi, non gli venne rinnovato il contratto con gran disappunto degli ascoltatori che per protesta non ascoltarono più l'emittente.
Coi suoi venti anni di permanenza a RMC stabilì un record battuto solo dall'amica e collega Luisella. Estroso e preparato musicalmente, Robertino era anche buon conoscitore della canzone francese e della musica internazionale nonché tra i fondatori del Premio Tenco di cui fu il primo presentatore, nel 1974.
Dopo una celebre intervista a Fabrizio De Andrè Robertino incoraggiato da Faber, riuscì anche a incidere il suo primo album prodotto da Roberto Danè dal titolo "Il sogno e la parola" (per l'etichetta "Produttori Associati" e con una nota di Guido Ceronetti). Seguirono poi "La liguria senza il mar" e "Innamorarmi perché no". Speaker radiofonico e autore di canzoni, era conosciuto altresì per i suoi adattamenti in italiano de La casa in via del campo per la voce di Amalia Rodriguez.
Lavorò anche in televisione, a Telemontecarlo, con programmi intitolati Il buggzzumm e Gli affari sono affari, e scrisse di musica per alcune testate specializzate tra le quali Musica & Dischi.
di LUCIA MARCHIO'
Roberto Arnaldi detto "Robertino"
Era quello dalla parlata a raffica e dell'energia mattiniera promulgata via etere, quando la radio era in AM e non ancora "libera veramente", per dirla alla Finardi, a onde medie in FM. Un mito e un esempio da seguire per tutti gli speaker radiofonici dei tempi, amatissimo dagli ascoltatori: Roberto Arnaldi, meglio noto come "Robertino" di Radio Monte Carlo, si è spento stamani all'alba dopo due mesi di malattia all'ospedale Les Sources di Nizza, in Francia.
Nato a Genova nel 1941, aveva 71 anni. "Robertino" era il prototipo del conduttore dalla lingua sciolta ma soprattutto una delle voci storiche di maggiore appeal dell'emittente monegasca degli anni 70 insieme a Luisella Berrino (con la quale conduceva un seguitissimo appuntamento mattutino), Awana Gana e Jocelyn. Aveva talmente seguito, data la bravura e la bella voce, che Radio MonteCarlo inviava ai fan che ne facevano richiesta - ovviamente di larga preminenza femminile - la foto autografata, anche per dare un volto a quelle calde e simpatiche corde vocali che mitragliavano parole improvvisando spesso e volentieri, e facevano compagnia a massaie e negozianti.
I suoi programmi di punta furono "Fate voi stessi il vostro programma", basato su dediche e richieste, e "Il Rally di Radio Monte Carlo, durante il quale gli ascoltatori ponevano quesiti al conduttore; ma lo si ricorda ancora quando la domenica mattina a fine anni '70 insieme a Bruno Longhi commentava l'anteprima del campionato di calcio italiano. Memorabili i siparietti con Luisella Berrino, di grande feeling radiofonico, quando la annunciava canticchiando "Chi ha ammazzato la Luisella", e i suoi "balabalabalabà" intercalati qua e là, sorta di marchio inconfondibile del nostro.
Entrò a Radio Monte Carlo nel 1967 dopo un provino con Herbert Pagani, esordendo in onda il 13 dicembre e trasmettendo quotidianamente dalle 7 a mezzogiorno, creando uno stile inconfondibile e copiato da tutti. Rimase a RMC fino al 1988, quando a causa di problemi di salute (disturbo alle corde vocali con conseguente intervento chirurgico) e soprattutto lavorativi, non gli venne rinnovato il contratto con gran disappunto degli ascoltatori che per protesta non ascoltarono più l'emittente.
Coi suoi venti anni di permanenza a RMC stabilì un record battuto solo dall'amica e collega Luisella. Estroso e preparato musicalmente, Robertino era anche buon conoscitore della canzone francese e della musica internazionale nonché tra i fondatori del Premio Tenco di cui fu il primo presentatore, nel 1974.
Dopo una celebre intervista a Fabrizio De Andrè Robertino incoraggiato da Faber, riuscì anche a incidere il suo primo album prodotto da Roberto Danè dal titolo "Il sogno e la parola" (per l'etichetta "Produttori Associati" e con una nota di Guido Ceronetti). Seguirono poi "La liguria senza il mar" e "Innamorarmi perché no". Speaker radiofonico e autore di canzoni, era conosciuto altresì per i suoi adattamenti in italiano de La casa in via del campo per la voce di Amalia Rodriguez.
Lavorò anche in televisione, a Telemontecarlo, con programmi intitolati Il buggzzumm e Gli affari sono affari, e scrisse di musica per alcune testate specializzate tra le quali Musica & Dischi.
(29 febbraio 2012, via Roberto Rizzardi)