venerdì 5 settembre 2008

Marconi, cinque milioni per celebrarlo

Tutto è partito da una polemica estiva a proposito della mancanza di un cartello che sull’autostrada, all’altezza di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, ricordi agli automobilisti di passaggio che da quelle parti è nato e cresciuto uno dei massimi scienziati che l’Italia abbia avuto. E dalla notizia che una sperduta cittadina svizzera, Salvan, otterrà dalla UIT - l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni - il titolo di “Patrimonio mondiale delle telecomunicazioni”, facendo valere la presenza (ancora tutta da dimostrare) di Guglielmo Marconi tra le valli di Heidi nel 1895, anno dell’invenzione della radio. Che la UIT abbia sede in Svizzera è da registrare tra le coincidenze più curiose. Insomma, qui ci stanno scippando un patrimonio italiano e bolognese, e nessuno si muove. O quasi. Intanto il sindaco Marilena Fabbri ha rimediato una brutta figura quando ha affermato che la collocazione di un cartello sulla A1 era impossibile per le casse del suo Comune, visto il costo eccessivo. Anche se Autostrade ha poi risposto che fino a quel momento dall’amministrazione comunale della cittadina non era ancora arrivata alcuna richiesta ufficiale. Proviamo a dirlo con parole nostre. A sinistra non si è mai morti dal desiderio di “sfruttare” come si deve la figura e l’opera di Marconi per un motivo tutto e soltanto politico: la sua vicinanza al fascismo. Ci ha pensato il centrodestra a muovere le acque e ad avanzare qualcosa di concreto. Nel 2009 cadrà il centenario del conferimento allo scienziato del Premio Nobel per la fisica, il primo assegnato a un italiano. Quella potrebbe essere una buona occasione per fare giustizia. Il consigliere regionale del PdL, Ubaldo Salomoni, ha presentato un progetto di legge per finanziare le celebrazioni dell’evento e la promozione della conoscenza della sua opera sul territorio. In totale: cinque milioni di euro. “La dotazione finanziaria che ho chiesto alla Regione - spiega Salomoni - è sostanzialmente in linea con quanto è stato giustamente investito per le celebrazioni verdiane dal 1998 in poi. Ritengo, tra l’altro, che un adeguato recupero degli immobili e dei luoghi teatro della vita e delle scoperte di Marconi sia propedeutico a un consistente e duraturo sviluppo di un flusso turistico di carattere scientifico-culturale che avrebbe un importante ruolo nell’economia della nostra Regione. Senza tralasciare l’importanza della promozione e della conoscenza dell’operato di Guglielmo Marconi a beneficio delle giovani generazioni, tramite progetti da realizzare in collaborazione con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado”. Sono previste convenzioni tra privati, enti locali e ministeri competenti con l’obiettivo di creare più forti sinergie in grado di concretizzare al meglio le enormi potenzialità insite nel patrimonio marconiano. Indubbiamente il soggetto più adeguato a farsi promotore e coordinatore di tutto questo è la Regione Emilia-Romagna. Il sindaco di Sasso Marconi (di sinistra) si è dichiarata favorevole al progetto. Incrociamo le dita. (Marco Valenti / L'Opinione.it)