martedì 1 agosto 2006
Lampedusa, dopo 30 anni arrivano le radio private
Nel suo piccolo, a Lampedusa, quella di oggi sarà una giornata storica. Le manopole delle radio degli isolani cominceranno infatti ad avere un senso e si potrà scoprire il piacere del «tuning». Da oggi in auto e nelle case non ci sarà più quella noiosissima «scelta» limitata alle sole frequenze di RadioRai e di almeno un centinaio di - ai più incomprensibili - emittenti arabe. Da stamattina invece «sbarcano» le radio private italiane. Per ora si comincia con dodici emittenti: Capital, Dee Jay, Dimensione Suono, Italia, Radio Maria, Montecarlo, Radicale, Rete 105, Rtl 102.5, R 101, Padania e Kiss kiss. Per quanto riguarda la emittente della Lega Nord, Lampedusa avrà il «privilegio» di essere l´unico lembo di terra siciliana a ricevere quel segnale. Un traguardo che giunge quando nel resto del Paese si celebrano i trent´anni dalla nascita delle radio libere italiane. Una lunga storia dalla quale però Lampedusa è rimasta finora emarginata. Il gap - anche se con ritardo - è stato finalmente colmato. Più che alle istituzioni il merito va alla intraprendenza di chi non vuole rassegnarsi ad avere meno opportunità degli altri. Il progetto, inseguito da due anni, è infatti diventato realtà, grazie alla caparbietà di una associazione lampedusana, l´"Alternativa Giovani". L´accordo con il ministero delle Comunicazioni è finalmente andato in porto e ora per i giovani di Lampedusa sarà più facile restare al passo con i brani musicali più in voga del momento. Anche perché nelle Pelagie c´è pure carenza di canali televisivi italiani (e abbondanza di quelli arabi) a meno che non si abbia una parabola. «Abbiamo girato per ministeri e uffici di ogni genere - ha raccontato il giovane presidente della associazione Filippo Mannino - lavorando intensamente perché questo sogno potesse realizzarsi e alla fine, ci siamo riusciti. La vera novità però sta nel fatto che a partire dal primo ottobre, grazie a un accordo con una delle emittenti, i giovani dell´isola avranno la possibilità di condurre direttamente da Lampedusa, dei programmi radiofonici, che riguarderanno musica, cultura, cronaca e all´attualità». Purtroppo, d´inverno - ha spiegato Mannino - le distanze dalla terraferma creano anche dei problemi di disagio giovanile: «Noi con questa iniziativa cercheremo di dare una valida alternativa a coloro i quali vorranno passare del tempo, investendolo in modo costruttivo e divertente». Il sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa ha sposato la causa dei giovani concittadini: «È stata senza subbio un´iniziativa lodevole. È bello vedere questo gruppo di giovani che si impegnano per i propri coetanei e per uno sviluppo sociale e culturale dell´Isola». Quella che per i lampedusani è una vera e propria rivoluzione copernicana dei propri costumi e della propria tradizione sarà celebrata con una festa di piazza con finalmente disco music di «ultimo grido». Per ora le dodici emittenti trasmetteranno solo a Lampedusa. Ma il progetto è destinato ad allargarsi perché dal prossimo anno, grazie al potenziamento del segnale del ripetitore satellitare che l´associazione è riuscita ad installare, le radio private potranno esseer captate anche a Linosa, la seconda delle Isole Pelagie. Quello che insomma per ogni italiano è la regola per i lampedusani è una conquista da celebrare. E tutti da oggi utilizzeranno quelle manopole che per 30 anni non sono servite a nulla. (FABIO RUSCELLO - LA REPUBBLICA - 1/8/06)