martedì 11 giugno 2019

Scoperto un 'ponte radio' cosmico, come un'aurora

Un 'ponte radio' unisce due ammassi di galassie destinati a scontrarsi: si tratta di un campo magnetico che emette onde radio ed è il primo fenomeno del genere mai osservato. Lo ha descritto sulla rivista Science il gruppo dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) coordinato da Federica Govoni. E' una scoperta che sfida le attuali teorie sul comportamento delle particelle nello spazio intergalattico e potrebbe aiutare a capire la natura dell'insondabile materia oscura, che costituisce circa un quarto dell'universo.

Il ponte di onde radio collega gli ammassi di galassie Abell 0399 e Abell 0401, distanti circa 1 miliardo di anni luce dalla Terra e separati tra loro circa 10 milioni di anni luce "È come un'aurora cosmica", ha detto all'ANSA Govoni. "Lo spazio tra i due ammassi è pervaso da un bagliore nelle onde radio che rivela la presenza di un vasto campo magnetico, illuminato da una popolazione di elettroni di altissima energia, che si muovono a velocità prossime a quella della luce", ha aggiunto. "Si tratta - ha detto ancora - di un campo magnetico basso, circa un milione di volte inferiore a quello terrestre". Osservarlo è stato possibile grazie al radiotelescopio europeo Lofar (LOw-Frequency ARray), una rete di 25.000 antenne concentrate in 51 stazioni in Olanda, Germania, Francia, Svizzera, Svezia e Regno Unito. A questa rete l'Inaf prevede di unire nei prossimi anni una stazione italiana, quella del radiotelescopio di Medicina (Bologna). 

"Il radiotelescopio Lofar ha visto un'emissione radio debole ed estesa tra i due ammassi di galassie. Comprendere la natura di questa sorgente radio - ha rilevato la ricercatrice - è una sfida, visto che gli elettroni riescono a percorrere un tratto di spazio inferiore all'estensione della sorgente. Deve, quindi, esistere un meccanismo responsabile della loro accelerazione, che opera lungo tutto il filamento tra i due ammassi di galassie". 

Finora era noto che l'universo è simile a una gigantesca e intricata ragnatela, nei cui nodi si trovano gruppi di centinaia o migliaia di galassie; adesso sappiamo che questi giganteschi ammassi di galassie possono dialogare attraverso ponti radio cosmici, come quello appena osservato. "Potrebbe essere solo la punta di un iceberg, il primo di una lunga serie", ha detto Matteo Murgia, uno degli autori dello studio. 

Potrà aiutare a capire se è davvero così la futura rete di radiotelescopi Ska (Square Kilometre Array). "Comprendere la natura di questa sorgente radio sarà una sfida", ha proseguito il ricercatore. 

Resta per esempio da capire "come gli elettroni riescano a guadagnare l'energia necessaria a muoversi in un ambiente rarefatto ed esteso, come quello tra i due ammassi. Un possibile scenario - ha concluso Murgia - è che questi elettroni siano, in realtà, il prodotto del decadimento delle particelle di cui è fatta la materia oscura, l'ossatura della ragnatela che imbriglia il cosmo".