La prima trasmissione fuori dalle acque territoriali inglesi risale al 1964, con alterne vicende è arrivata ai giorni nostri. Ha ispirato il film «I love radio rock» del 2009
Immaginate una macchina del tempo, indietro di 50 anni, vi sarebbe capitato di ascoltare su vecchie radioline in AM (modulazione di ampiezza) una radio nuova e anticonformista per l’epoca, bandita soprattutto dal governo inglese. Nel 1964 Radio Caroline iniziava le sue trasmissioni su una nave, la MV Ross Revengeancorata al di fuori delle acque territoriali d’Oltremanica, perché la legislazione della terraferma, nel Regno Unito come altrove, finiva a pochi chilometri di distanza dalle coste: oltre quel limite si era in acque internazionali e la legge da osservare era quella del paese in cui era registrata la nave. Se la legge di quel paese non aveva obiezioni contro la trasmissione radiofonica marittima, era possibile far sentire una radio a chi stava sulla terraferma senza essere illegali. Il mito di Radio Caroline non si è mai estinto e coloro che hanno superato gli anta la ricordano ancora.
Ora dopo esattamente mezzo lustro dalla legge sulla violazione dei diritti di trasmissione marittima introdotta nel 1967 dal parlamento inglese proprio per impedire il proliferare di queste emittenti qualcosa è cambiato e la stazione ha ottenuto una licenza per trasmettere, questa volta legalmente, sul territorio inglese. Peter Moore, che gestisce l’emittente, ha dichiarato di essere felice che la richiesta, presentata già nel 2010, abbia avuto successo, aggiungendo che la sua ambizione era quella di riprendere le trasmissioni proprio sulla MV Ross Revenge sul fiume Blackwater nella contea dell’Essex. Per ora la licenza in AM è per le regioni del Suffolk e le parti settentrionali dell’Essex in Inghilterra. «Vorremmo fornire – ancora Moore - lo stesso tipo di trasmissioni come quelle che si sentivano in passato e in molti casi presentate dalle stesse persone di prima, proprio come una capsula del tempo».
La storia di Radio Caroline inizia a mezzogiorno del 28 marzo 1964 quandoChris Moore e Simon Dee si trovavano su una nave al largo delle coste dell’Essex, a sudest dell’Inghilterra e annunciarono l’inizio delle trasmissionidalla MV Caroline – una vecchia nave passeggeri danese. Mandarono in onda un messaggio pre-registrato: «Questa è Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24». La prima canzone che venne mandata in onda fu Not Fade Away dei Rolling Stones, dedicata a Ronan O’Rahilly (il proprietario e deus ex machina del progetto). Erano cominciate le trasmissioni di quella che sarebbe diventata una delle prime “radio pirata” del mondo e certamente la più famosa, la cui storia ha ispirato il celebre film ’I Love Radio Rock’ del 2009 (film un po’ romanzato ma che vale la pena vedere perchè riporta i fatti dell’epoca, pur senza mai citare il nome di Caroline).
Nel 1964 le trasmissioni musicali radiofoniche erano dominate dai tre canali della BBC che confinava il pop a pochissime ore a settimana e soprattutto non voleva saperne di ospitare gruppi delle etichette indipendenti. Emi e Decca la facevano da padrone e gli allora “emergenti” Beatles, Moody Blues, Who, Rolling Stones, Yardbirds e Kinks, trovavano poco spazio. L’emittente di stato inglese, un po’ come la Rai dell’epoca, limitava a poche ore al giorno la possibilità di suonare dischi in diretta e, a volte, le canzoni venivano cantate da altri interpreti o in versioni solo strumentali. Ecco allora che Ronan O’Rahilly, 24enne irlandese che cercava di farsi strada a Londra come imprenditore musicale con una sua piccola etichetta indipendente scoprì, a sue spese, che il mercato discografico era in mano ai soliti nomi: aveva bussato al canale nazionale e a Radio Luxemburg senza successo.
O’Rahilly decise quindi di mettere in piedi la sua stazione, Radio Caroline , riadattando una nave passeggeri danese di 700 tonnellate, la MV Fredericia (che formalmente era registrata a Panama). Fu aiutato dalla sua famiglia, proprietaria di un piccolo porto privato a Greenore, nel nord dell’Irlanda. O’Rahilly disse che, per il nome, si ispirò a una delle celebri foto di Caroline Kennedy che gioca nello Studio Ovale.
Il successo fu immediato, Radio Caroline trasmetteva musica pop tutto il giorno, in pochi mesi dall’inizio delle trasmissioni raggiunse quattro milioni di ascoltatori, e presto arrivarono la pubblicità, vietata per radio dalla legge britannica fino agli anni settanta, e giochi a premi con cifre anche consistenti. I dj erano più popolari degli artisti stessi: uno dei più noti, Mick Luvzit, sposò la sua fidanzata alla radio e in diretta nel 1966.
La vita a bordo era dura: non si potevano portare donne sulla barca, il compenso per i DJ era 25 sterline la settimana, venti sigarette e birra gratis; restavano a bordo quindici giorni e poi andavano per una settimana sulla terraferma a spendere tutto. Racconta Tony Blackburn in un video su YouTubeche un giorno, al momento di scendere a terra, disse alla radio che avrebbe regalato un disco a tutti quelli che lo avrebbero salutato nel percorso che avrebbe fatto dal porto di attracco fino a Londra guidando un’auto di colore rosso. «Fu incredibile, dopo aver percorso meno di mezzo miglio avevo esaurito tutti i dischi». In un sondaggio del 1966, il 45 per cento dei britannici disse di sintonizzarsi regolarmente su una radio pirata o su Radio Luxembourg, la potente emittente lussemburghese che era una specie di loro antenata.
L’epoca d’oro delle radio pirata, però, non durò molto. Osteggiate dai parlamentari perché rischiavano di finire fuori controllo, il governo britannico pose di fatto fine alla loro storia con il Marine Offences Act, che entrò in vigore il 15 agosto 1967. La legge, tuttora esistente «proibisce di trasmettere dalle navi, dalle strutture off-shore e dagli aerei in acque territoriali britanniche, o da navi e aerei registrati nel Regno Unito dovunque si trovino».Quasi tutte le radio pirata sorte nel frattempo smisero di trasmettere e anche molto personale di Radio Caroline se ne andò. O’Rahilly, però, aveva deciso di andare avanti e, poco dopo la mezzanotte di Ferragosto, disse «Radio Caroline continua» e mandò All You Need Is Love dei Beatles.
A partire dal 1972 Radio Caroline ha ripreso e interrotto le trasmissioni diverse volte, e prima della licenza legale accordata per la prima volta dopo 50 anni, ha continuato e continua le sue trasmissioni in streaming, ma non è più tornata alla fama di un tempo. Ronan O’Rahilly, 77 anni, è molto malato ed è tornato a vivere in Irlanda proprio a Greenore, il porto dove oltre 50 anni fa tutto era iniziato. (Paolo Lauri - La Stampa)