mercoledì 24 novembre 2010

In rovina il semaforo di Marconi, disastro annunciato a Golfo Aranci

Scampoli di storia dominati dall'incuria e dall'indifferenza che rischiano di precipitare nell'oblìo, cancellati dal degrado. È quanto sta accadendo sul promontorio di Capo Figari.

A 340 metri di altezza si respira la forza della natura con tutta la sua straordinaria bellezza: proprio lì, sul punto più alto, c'è un pezzo di storia da salvare, un capitolo del passato che si sta lentamente sgretolando sotto i colpi del tempo e dell'abbandono. È in questo angolo incantato della Gallura che Guglielmo Marconi sperimentò e perfezionò le sue scoperte scientifiche: nel vecchio semaforo della marina militare, risalente ai primi del 1900, l'11 agosto 1932 Guglielmo Marconi sperimentò l'invio di segnali a onde corte per radiocomunicazioni riuscendo a collegarsi con Rocca di Papa, a Roma, tramite la nave Elettra che era in navigazione nelle acque di Golfo Aranci. Una geniale intuizione che cambiò il futuro dell'umanità.

Il ponte radio di Capo Figari è ancora oggi ricordato, e non solo dagli storici, proprio per i primi esperimenti e la messa a punto dei ricetrasmettitori a onde corte e ultracorte che aprirono la strada a successive scoperte come il radar, la televisione, il cellulare.

Ebbene, oggi quel sito che sorge sulla vetta del promontorio è ridotto a un rudere. Una struttura in rovina, a rischio di crollo.

Nessuna traccia di ciò che fu. Travolta dall'anonimato e finita nelle grinfie della fatiscenza: i muri pasticciati e scrostati, il tetto pericolante, i pavimenti ricoperti di cumuli di macerie. Una triste realtà finita anche sul quotidiano Repubblica in un'inchiesta sulle «altre Pompei» dopo il crollo della Casa dei gladiatori che potrebbe costare il dicastero al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, insieme alle foto di siti storici di tutta Italia in preda all'abbandono.
 


All'ex semaforo si arriva percorrendo una stradina sterrata che s'inerpica fin lassù per una decina di chilometri, attraversando l'area naturale protetta di Capo Figari: un paradiso immerso nella vegetazione aspra e incontaminata, che guarda fiero verso il mare.

Luogo meta di turisti, incantati di fronte allo spettacolo della natura ma in gran parte ignari, quando si trovano davanti all'edificio in decadenza, di avere davanti agli occhi anche un momento di storia.

Un sito da salvare nel nome della memoria e a beneficio dell'industria del turismo. Ciò che vorrebbe fare, appunto, il Comune. Consapevole del suo valore culturale e della pericolosità delle sue condizioni, l'amministrazione comunale già due anni fa ha segnalato alla Conservatoria delle coste, nelle cui competenze ricade l'immobile, e alla Soprintendenza per i beni architettonici, lo stato di totale abbandono e precarietà in cui versa l'edificio.
«Si rischia di perdere un bene storico di notevole importanza, da tutelare e valorizzare ai fini della fruizione pubblica», dice il sindaco Giuseppe Fasolino.

Che aggiunge: «Per questo, abbiamo chiesto alla Regione la cessione del bene, dichiarandoci disponibili a provvedere attraverso fondi propri alla ristrutturazione e alla valorizzazione dell'ex semaforo. Lo abbiamo chiesto due anni fa, e lo abbiamo sollecitato anche l'anno scorso. Attendiamo ancora una risposta. Le condizioni della struttura ci preoccupano, temiamo in particolare per il soffitto a volta, su cui fa leva il palo in ferro crollato che in passato reggeva i cavi del dipolo per le comunicazioni. Il cedimento della volta pregiudicherebbe un'eventuale ristrutturazione con materiali originari. Il facile accesso al sito, tra l'altro, può mettere a rischio l'incolumità dei visitatori, è urgente pertanto che l'edificio venga messo in sicurezza».

Ma le gesta di Guglielmo Marconi a Golfo Aranci non sono state dimenticate: a rievocarle, dal 1995, ci pensa la sezione di Olbia-Golfo Aranci dell'Associazione radioamatori italiani. Ad Aprile, per tre giorni, nel piazzale dell'ex semaforo, proprio dove Marconi faceva i suoi esperimenti col ponte radio, celebrano l'«International Marconi day», collegandosi 24 ore su 24 con le 46 stazioni marconiane del mondo. Elenco di cui anche Capo Figari fa parte. (Nuova Sardegna)