mercoledì 23 dicembre 2009

La messa via radio disturba gli aerei Sacerdote denunciato

Dal corriere.it

La messa via radio disturba gli aerei Sacerdote denunciato

Asolo, sequestrata l'antenna del Duomo. Sconcertato don Giacomo: «Non ci capisco nulla»

ASOLO (Treviso) — C'era­no una volta le radio pirata, che trasmettevano il rock dal­le navi ormeggiate fuori dei confini territoriali della Gran Bretagna. C'erano una volta, appunto. Perché, da qualche anno a questa parte, l'etere è normato in ogni anfratto. E trasmettere su onde non regi­strate è vietato. Peggio: penal­mente perseguibile. Lo ha sco­perto il parroco del duomo di Asolo, romantica cittadina ar­roccata sulle colline trevigia­ne a pochi chilometri da Bas­sano del Grappa. Il quale si è visto gli agenti della polizia giudiziaria piombare in chie­sa, intenti a sequestrargli l'an­tenna e il ripetitore coi quali diffondeva la messa in paese. Colpa delle interferenze: la sua radio usava le frequenze riservate ai piloti per comuni­care con la torre di atterrag­gio. Don Giacomo Lorenzon, denunciato per danneggia­mento di sistemi informatici e telematici, martedì non se ne fa­ceva una ragione: «È una cosa improvvisa, non so neppure io cosa dire». Per raccontare questa sto­ria bisogna fare un salto nel tempo di più di 30 anni.

Era il 1976 quando apriva i battenti Radio Asolo, un'emittente lo­cale che ancora oggi trasmet­te, diretta da Lucio Baruffa. Una decina d'anni dopo, si tro­vò un accordo per porre il tra­smettitore e l'antenna in cen­tro al paese. E dove meglio se non sul campanile del Duo­mo, che svetta sotto la rocca della Regina Cornaro? Era il 1986 quando iniziarono le tra­smissioni in centro. Poco do­po la Radio decise di cambia­re sede. Ma quell'antenna ri­mase lì, galeotta. I sacerdoti, negli anni, non ci hanno più fatto caso. Ogni volta che c'era da celebrare una messa o una liturgia, accendevano i microfoni. E tutti, in paese, potevano sentire la parola di Dio. In realtà l'eucarestia vola­va anche più lontano, se è ve­ro che qualche volta s'è udita fino a Castelfranco Veneto, a una ventina di chilometri da Asolo. Nelle ultime decadi molto è cambiato. La radio è stata so­stituita dalla televisione e da internet. Ma soprattutto, a Treviso, è stato aperto un ae­roporto, il Canova, che, com­plici le compagnie low cost, è diventato punto nevralgico di passaggio per centinaia di vo­li. E così alcuni piloti hanno iniziato a lamentarsi. Quando passavano in zona di Asolo, c'erano delle interferenze. Par­ticolarmente tra le otto e le no­ve del mattino, l'orario della messa. Disturbi in cabina. Vo­ci. Parole.

Le segnalazioni so­no giunte alla polizia postale di Venezia, che ha inoltrato le carte all'Ispettorato telecomu­nicazioni e assistenza al volo e al Ministero. Gli agenti, a po­co a poco, hanno individuato la sorgente delle onde. La par­rocchia di Santa Maria Assun­ta, appunto. È stata formaliz­zata la notizia di reato, quella prevista dall'articolo 635 bis del codice penale, che puni­sce chi danneggia sistemi in­formatici o telematici con il carcere da sei mesi a tre anni. Il pm Francesca Torri, titolare dell'inchiesta, ha disposto il sequestro delle apparecchiatu­re. E così siamo arrivati a ve­nerdì scorso. Quel giorno, don Giacomo non era neppu­re in canonica. C'era un altro sacerdote, in pensione, che è rimasto basito di fronte alla determinazione degli agenti. «Potevate almeno telefonare prima di sequestrarci tutto», avrebbe detto il religioso.

Ma alla legge non si comanda. E sebbene le interferenze non avrebbero mai pregiudicato seriamente il volo aereo, così sostengono gli addetti ai lavo­ri, quel trasmettitore e quel­l'antenna andavano eliminati. Così finisce la storia. Don Giacomo, parroco ad Asolo da soli due anni, si trova a pa­gare per tutti. Ieri sembrava più dispiaciuto che irritato: «Non mi sono ancora fatto un'idea di cosa sia successo — ha spiegato — sono davve­ro sprovvisto di informazio­ni. Non so cosa dire. È una co­sa improvvisa, meglio non commentare». Non è chiaro adesso cosa succederà al sa­cerdote. Gli inquirenti stanno valutando la sua posizione: ol­tre all'inchiesta penale, ri­schia pure pesanti sanzioni amministrative. Di certo, per queste feste natalizie, ad Aso­lo nessuno potrà più sentire la sua voce comodamente se­duto in casa. O nella cabina di un aereo.

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Andrea Borgnino IW0HK - HB9EMK
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