giovedì 23 luglio 2009

Direttrice della Radio internazionale di Serbia: inaccettabile l'abolizione di 6 redazioni

La notizia che temevamo è arrivata, se il contratto è quello proposto dal Ministero competente perdiamo un altro country che trasmette in italiano...
 
La proposta di Contratto che il Ministero della cultura ha inviato alla Radio internazionale di Serbia (Radio Jugoslavia) e che prevede la chiusura di 6 programmi in lingue straniere non è accettabile, ha dichiarato la direttrice della nostra radio Milena Jokic. La Jokic che ha presentato un mese fa le dimissioni per l'inadeguato comportamento dello stato verso la radio, ha dichiarato che il contratto proposto contiene una serie di irregolarità e che la chiusura delle redazioni non porterà al risparmio, perché saranno aboliti soltanto 10 posti di lavoro, mentre rimane l'intera infrastruttura. Lei ha evidenziato che il programma in lingua araba è molto seguito nei paesi arabi, così che la sua abrogazione significherebbe praticamente l'interruzione di un'importante canale di comunicazione. Nel momento in cui è in atto la lotta strategica per il Kosovo e la nostra posizione nel mondo, l'abolizione della redazione in lingua araba causerebbe gravi danni politici, perché moltissimi paesi arabi non hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo, valuta la Jokic. Lei ha ricordato che moltissimi giovani di origini serbe nati all'estero non parlano la lingua serba, perciò, come ha evidenziato, è molto importante permettere le trasmissioni in francese, tedesco, ungherese, italiano e greco. La Jokic ha confermato che nell'elaborazione di questo contratto non è stato consultato nessuno nella Radio internazionale di Serbia. Lei ha espresso la convinzione che invece di abolire le redazioni, il Ministero della cultura proporrà un contratto provvisorio sul finanziamento della radio entro la fine dell'anno, dopo di che verrebbe trovata un'altra soluzione di risparmio. Con la proposta del Ministero è prevista l'abolizione delle redazioni, cioè del programma in francese, tedesco, ungherese, italiano, greco ed arabo, e il proseguimento dei programmi in inglese, russo, cinese, albanese e spagnolo. Il Ministero della cultura, come è stato rilevato, ha elaborato la proposta in collaborazione con il Ministero degli esteti. La Radio Jugoslavia viene finanziata dal bilancio.