lunedì 25 febbraio 2008

Muore l'onda corta, viva l'onda corta

Uccisa dai satelliti e dallo streaming online, spendiamo una lacrimuccia per l' onda corta. Da qualche giorno gli italiani che volessero ascoltare le trasmissioni radio della BBC in onda corta non potranno più farlo (quelle in inglese, perché quelle dello storico World Service in italiano che - tan-tan-tan-taaan - portavano le notizie in tempo di guerra erano già state cancellate al tempo di Margaret Thatcher ). Da marzo l' emittente britannica aveva cominciato a tagliare le trasmissioni a onde corte per l' Europa e lunedì ha spento anche le ultime che " illuminavano" parte del Sud Europa, mettendo fine a una storia inziata 75 anni orsono, quando re Giorgio V con un discorso scritto da Kipling parlò a " tutti i popoli dell' impero" , grazie a " una delle meraviglie dei tempi moderni". La BBC aveva già eliminato negli anni scorsi le trasmissioni in onde corte verso il Nord America e l' Australia. Nell' ovvia convinzione che nel mondo occidentale le onde corte non avessero più un pubblico sufficiente a giustificare la spesa. Ma a ricordarci ancora una volta che l' Occidente è lungi dall' essere lo specchio di tutto il mondo, la " meraviglia" di 75 anni fa è ancora tale in Asia e in Africa. In quei continenti il pubblico del Servizio mondiale a onde corte è aumentato nell'ultimo anno del sette per cento, portando il totale degli ascoltatori a 107 milioni di individui. Insomma, tra le scariche e gli alti e i bassi che ne rendono spesso difficoltoso l' ascolto, le analogicissime e nient'affatto interattive onde corte servono ancora in una buona metà del mondo a colmare l' abisso del digital divide. (Mario Tedeschini blog)